Fai da te mania

Ci sono dei momenti in cui si sente la necessità di fare delle scelte di campo, anche per definire meglio la propria posizione a sè stessi e agli altri.

Chi opera sul web, e magari col web ci vive, sa bene come spesso sia più conveniente avere un lettore in più invece che in meno, come sia più conveniente dire una parola di meno, accontentando tutti, invece che una parola di troppo che scontenta qualcuno.

Io non la penso così e penso che la chiarezza sia sempre meglio dell'ipocrisia.

Qual'è il punto che ci ha fatto fare questa premessa? Il punto è il radicalismo di molte persone in merito al fai da te e, più in generale, alla necessità di ritornare a uno stile di vita più parco e più consono a quello che abbiamo ( e forse anche a quello che siamo) rispetto agli anni in cui si spendeva e spandeva senza ritegno, credendo che il tempo delle vacche grasse non sarebbe finito mai.

Lo spunto per questa riflessione è nato da colloqui avuti recentemente e da notizie e video che sempre più frequentemente popolano il web; colloqui con persone che, sentendosi quasi investite da una missione salvifica da compiere, perorano la causa dell'autarchia domestica con accenti quasi millenaristici.

Il problema consiste proprio nell'estremizzare i temi dell'autarchia e della decrescita. Si badi bene, sono temi che condividiamo e che noi stessi veicoliamo, nel nostro piccolo; ciò che non condividiamo è l'estremismo e la tendenza di alcuni a sentirsi dei novelli Savonarola, arrivando quasi ad auspicare un'adesione forzosa a questi temi.

Capita, allora, di sentire alcuni che sostengono la necessità assoluta di alimentarsi di insetti per eliminare il problema della fame del mondo; altri che sostengono che coltivando l'orto si potrebbe vivere ugualmente bene, e sperano in una crisi economica epocale in cui vedono la possibilità di questo felice (?) ritorno alla terra.
Sulla rete proliferano video su come farsi il sapone in casa, e tanti altri oggetti dal costo ridicolo che incidono in maniera minima sul nostro portafoglio ma in maniera massiccia sul nostro tempo.

Fino a quando ci si limita a propagandarli come esperimenti curiosi allora siamo perfettamente d'accordo, ma qualcuno sembra veramente andare oltre nel fervore della sua "mission".

Se arrivano a fare lo shampoo e il sapone da soli bisogna dedurre che risolvono da soli anche tutte le altre piccole e grandi incombenze domestiche? Impaglieranno le sedie da soli e si trasformeranno in provetti idraulici ed elettricisti? Insomma, dovremmo farci tutto in casa come fossimo dei novelli Robinson Crusue sull'isola sperduta?

E' proprio questo il punto: di fronte alla crisi economica c'è chi sostiene che sia necessario rallentare e deviare dal percorso che ci sta conducendo dentro al burrone; altri vorrebbero non solo rallentare ma invertire la marcia e tornare a vivere come in un passato più o meno remoto. Da un lato c'è chi sostiene un cambio di rotta consapevole e moderato e dall'altro chi sostiene una rottura e un percorso a ritroso.

Sentendo parlare questi radicali del downshifting par quasi che per salvare questo nostro povero mondo al collasso sia necessario una terapia d'urto. E però la visione del mondo che propongono e quella, non troppo allettante, di un mondo che assomiglia al mondo pre-industriale o al mondo post atomico che si vede nei film.

C'è da meravigliarsi che anche coloro che sentono la necessità di un cambiamento si ritraggano inorriditi a questa visione? Che senso ha salvare il mondo se la ricetta per salvarlo è quella di ridursi a vivere come se il mondo fosse già collassato?

Ecco, in questo radicalismo noi scorgiamo il pericolo più grande per la causa del fai da te e della decrescita; chiunque abbia una visione moderata e di buon senso non può non essere irritato da questo radicalismo in merito a quelle buone pratiche quotidiane che, nel caso non fossero da alcuni così esasperate, potrebbero essere invece ben accette e condivise dai più.

Smettiamo quindi di indossare il cilicio e di fustigarci, non c'è bisogno di andare col motore in folle in discesa per risparmiare benzina, non c'è bisogno di riciclare gli stuzzicadenti per salvare la foresta amazzonica, non c'è bisogno di raddrizzare i chiodi storti per poterli riutilizzare. Non è così che si può salvare il mondo! Usiamo il buon senso e agiamo in quelle piccole cose che, messe tutte assieme e col sostegno di tutti, potranno davvero risparmiarci una triste caduta nel burrone, ma senza finire per dover quasi rimpiangerlo, quel burrone. Senza furore, senza estremismi.

Il fai da te come stile di vita

Uno stile di vitaIl Fai da Te può essere considerato come uno stile di vita o come una necessità. O entrambe le cose: uno stile di vita che si applica a necessità contingenti.

In una società dove la conoscenza è sempre più settorializzata e dove ognuno opera solo all'interno del campo che si riferisce alle sue competenze specifiche, il Fai daTe si presenta come un approccio che ha un sapore antico e demodè.

Eppure sempre più persone si dedicano al Fai da Te per necessità e per scelta cercando di ritagliarsi dei margini di autonomia all'interno di quella conoscenza settorializzata, cercando almeno di intervenire sui problemi marginali, ancorchè importantissimi, del vivere quotidiano, poichè sono proprio quei piccoli problemi e inconvenienti che incidono sulla vita di tutti i giorni e sul budget familiare.

Nessuno dovrebbe avere la pretesa di raggiungere un'autarchia irrealizzabile. Nessun uomo è un'isola, tutti abbiamo bisogno delle competenze altrui, guai se non fosse così.

Il Fai da Te è, invece, un modo di pratico e conveniente di affrontare la vita. Qualcuno tirerebbe in ballo, col solito inglesismo, la capacità di "problem solving".

Tuttavia, proprio di questo si tratta: la capacità di intervenire in maniera "creativa" nella risoluzione di un problema che ci si presenta. Vedere dove sta il problema ed intervenire per risolverlo.

Sembrerebbe tutto facile, detta così...! Però ancora non basta, ci vuole anche una certa abilità manuale, spirito critico e di osservazione quando vediamo all'opera un professionista poichè, osservando, potremmo renderci conto che il problema che tanto ci angustiava non era poi così difficile da risolvere e una volta che ci si ripresenterà potremo fare tesoro della capacità di osservazione che avremo avuto in quell'occasione per risolvere noi stessi il problema.

Imitazione, ecco un'altra parola che quando si parla di Fai da Te deve essere sempre tenuta presente. L'apprendimento per imitazione è il più antico del mondo ma molti lo sottovalutano o semplicemente non sono interessati all'osservazione, sempre distratti da mille impegni e distrazioni.

Poi interviene anche la capacità di leggere, di aggiornarsi su riviste siti ecc.

Se state leggendo gli articoli di questo sito è perchè interrogando un motore di ricerca siete stati rimandati in questo spazio virtuale. Se è così, non c'è dubbio che lo "spirito del Fai da Te" si è già impossessato di voi o, comunque, siete già ben predisposti nei suoi confronti.

È questo l'atteggiamento giusto: cercare, indagare, confrontare, valutare e, alla fine mettere in pratica.

Il fai da te, un hobby per risparmiare

Hobby e risparmioIl Fai Da Te e il Bricolage possono essere modi per realizzare consistenti risparmi sulle spese di casa con un conseguente miglioramento del budget familiare.

Abbiamo usato il condizionale poichè le cose, talvolta, non risultano così semplici.

Ci sono due differenti approcci per avvicinarsi al Fai da Te:

  • Il primo è quello di chi affronta la risoluzione di un problema improvviso senza comprenderne la portata o che vuole "fare qualcosa" per sentirsi utile.
  • Il secondo è quello di chi, pur svolgendo tutt'altre mansioni nella vita, cerca comunque di avvicinarsi al Fai da Te nella maniera più professionale possibile lasciando poco spazio al caso.

Noi non neghiamo che l'approccio che più ci piace è il secondo :) .

"Tutto ciò che merita di essere fatto, merita di essere fatto bene", diceva Philip Chesterfield.

Chi conosce un poco le dinamiche del consumo sa che ultimamente c'è stato un fortissimo incremento del Fai da Te e un boom dei negozzi o grandi magazzini di Bricolage. Le persone sentono di dover rendersi soggetti attivi e non più passivi di fronte alla risoluzione dei problemi, non demandando sempre ad altri quello che potrebbero fare da soli.

È un mezzo, il Fai da Te, per accrescere la consapevolezza dei propri mezzi e la propria autostima.

Tuttavia, ogni volta che un fenomeno da fenomeno di nicchia si trasfora in fenomeno di massa, sempre più spesso ci si trova di fronte a persone che credendo di avere realizzato da soli dei capolavori hanno invece realizzato un lavoro di pessima qualità e che, presto o tardi, dovrà essere rifatto da un professionista.

Siamo dunque arrivati al cuore del problema del risparmio: se davvero si vuole risparmiare ci si deve porre nell'ottica di realizzare qualcosa che sia il più possibile professionale e  per farlo è necessario impegno, sacrificio e voglia di imparare e studiare.

Se rattoppiamo una crepa nel muro da soli e dopo qualche giorno siamo al punto di partenza e dovremo chiamare un muratore per venirci in aiuto quale sarà il risparmio che avremo realizzato? Non solo non avremo risparmiato ma, al contrario, avremo speso più soldi di quanti non ne avremmo spesi chiamando subito un professionista.

Bisogna ricordare che il costo di un lavoro non è quantificabile solo per i materiali utilizzati ma anche e sopratutto per quel fattore inafferrabile che si chiama "fattore tempo".

Anche il nostro tempo ha un costo e un valore e se impieghiamo una settimana per fare quello che un professionista farebbe in meno di un giorno dobbiamo mettere in conto che il tempo che avremo impiegato sarà stato sottratto ad altri impegni. Se quindi siamo disponibili a sottrarre del tempo libero per un lavoro di Fai da Te o se faremo diventare il Fai da Te l'hobby del tempo libero e se, infine, avremo un approccio il più possibile professionale ai nostri lavori, allora il risparmio è garantito!

In tempi di crisi come quello che stiamo vivendo è perfettamente naturale che le persone si ingegnino facendo da sole quello che in passato avrebbero probabilmente demandato a un professionista. Non tutti i mali vengono per nuocere, in fondo. Se la crisi insegnerà a qualcuno a riprendere possesso delle proprie mani e della propria capacità di risoluzione dei problemi questo sarà certamente un'ottima cosa.

Questo sito verrebbe proprio aiutare queste persone a risparmiare con il Fai da Te e, al tempo stesso, fornire delle guide il più possibile precise per evitare che il lavoro debba essere fatto due volte con un esborso di denaro supplementare.

I sette peccati capitali del Fai da Te

Sarebbe bello se tutti i nostri progetti "fai da te" avessero una navigazione tranquilla e un felice approdo in una realizzazione ben riuscita!

Purtroppo a tutti noi è capitato di aver intrapreso progetti che non sono andati nella giusta direzione. All'improvviso ci troviamo, nel fine settimana, con un martello in mano e un pezzo di intonaco cadente e qualcuno che, proprio quel giorno, suona alla porta per farci una visita a sorpresa. È in quei frangenti che ci sentiamo sopraffatti dalle peggiori tendenze distruttive e ci chiediamo come e perchè non abbiamo deciso di allungarci sul divano per una sana dormita.

La ragione, amici miei, è da ritrovare nei sette peccati capitali del fai da te che ora vado ad illustrare!

Bramosia

BramosiaTutto comincia da qui. Siete su Pinterest e vi imbattete in quel delizioso oggetto che sembra tanto facile da realizzare.

Il desiderio prende il sopravvento su di voi, quasi sentite una leggera pressione sulle ossa del costato, una specie di solletico. Sappiate che è il forcone di un invisibile diavoletto che vi sta incitando dicendovi "Fallo, fallo! Non vedi come è semplice!?".
Ma se proverete a resistere alle sue tentazioni ci penserà il tarlo assassino che comincierà a scavarvi nella mente a ricordarvi, ossessivamente, che prima o poi dovrete realizzare quel progetto e la vostra bramosia non sarà placata finchè non deciderete di provare a farlo.

 

Avidità

AviditàSiete entrati in quel negozietto del centro che vende oggetti tanto tanto carini e siete rimasti affascinati dal sottopentola di tappi di sughero, non è vero?

Massì, parlo di uno di quei negozietti di artigianato che vendono oggetti di recupero a prezzi stratosferici, uno di quei negozietti in cui vedi entrare un paio di clienti al giorno e a proposito dei quali ti chiedi come diavolo facciano a tenere aperti.

Ebbene, mentre il commesso, al di là del banco, già si frega le mani sognando di rinpinguare la magra cassa rifilandovi una gabbietta da uccellini riciclata come abat-jour alla modica cifra di 99,99 Euro, voi raschiate il barile della vostra ragione e la classica lampadina si accende sopra la vostra testolina; "posso fare la stessa cosa anche da sola/o spendendo molto meno!", pensate. Il commesso odia quelle lampadine che si accendono sopra le teste dei clienti e mentre fate un cenno di saluto e vi dirigete lestamente all'uscita, lui cerca di fulminare la vostra lampadina con lo sguardo. Oggi avete vinto voi, ma a che prezzo?

Invidia

Invidia per i bravi hobbistiÈ orribile sapere che là fuori ci sono persone che con le mani fatate che riescono a realizzare oggetti tanto deliziosi quasi senza sforzo alcuno. Ogni cosa sembra riuscire loro splendidamente mentre noi riusciamo a trasformare anche i lavori più elementari in colossali disastri.

Gli oggetti realizzati da queste divinità del fai da te, splendidamente fotografati e collocati in case arredate con altrettanto splendido gusto, sembrano guardarci da Facebook e Pinterest apposta per farci vergognare della nostra scarsa abilità manuale.

Loro sono i Re Mida del fai da te mentre tutto ciò che noi tocchiamo si trasforma in polvere. A noi, oltre che alimentare la nostra invidia, non resta che suscitare l'ilarità generale su siti come Pinterest Fail.

Ingordigia

La brama di progettiLa grande abbuffata da progetti fai da te la si nota dal numero di bookmaks del proprio browser o dai pin di Pinterest relativi a tutorial e progetti vari catalogati come "da fare".

Spesso questi progetti si rivelano molto più numerosi e duri di quanto voi riuscite a masticare; una lista interminabile a cui non riuscite neppure più a dare una priorità di realizzazione. Ormai siete stati sopraffatti dalla vostra ingordigia.

Allo stesso modo, i vostri occhi si sono rivelati più grandi della vostra cassetta degli attrezzi e tutti quei progetti sono destinati a rimanere solo su Facebook o Pinterest.

Orgoglio

Orgoglio dell'hobbistaL'orgoglio nel fai da te è come una ripugnante bestia mitologica che alza il suo capo nei più svariati modi.

Quando, ad esempio, decidi di ignorare volutamente le istruzioni di montaggio credendo di saperla lunga; il risultato lo conosciamo tutti, non è vero?

Oppure quando decidiamo di ignorare i consigli di chi ha già fatto quel lavoro prima di noi perchè riteniamo, a causa del nostro smisurato orgoglio , che noi non ci si possa abbassare a ricevere consigli su come fare una cosa.

Ed infine, l'orgoglio salta fuori alla fine del progetto, se ci è riuscito bene. 

Mostrando il nostro lavoro e sentendoci dire : "Oh, ma è fantastico! Lo hai fatto tu?" magari ci scherniremo con un "beh sì, è stato un lavoretto da nulla ..." ma il nostro tronfio cuore quasi uscirà dal petto a sentire i complimenti.
Beh, questo quando non fingeremo spudoratamente e, pur di mostrare abilità che non abbiamo, non esiteremo ad entrare nel negozietto di artigianato,  tanto tanto carino, di cui sopra e per una cifra esorbitante non acquisteremo qualcosa che poi spacceremo come realizzato con le nostre abili mani. In questo pietoso caso almeno informiamoci bene sulle tecniche di realizzazione altrimenti si rischiano figure davvero meschine.

Pigrizia

La pigrizia nel fai da teTu sei anche animato dalle migliori intenzioni ma purtroppo i tuoi ritmi di lavoro sono simili a quelli di un bradipo. 

La testata del letto imbottita, iniziata un mese fa, è ancora ben lontana dall'essere terminata e gli attrezzi per realizzarla sono sparsi per la camera ad indicare che i lavori sono ancora in corso ma senza una data di scadenza predefinita. Il coniuge maledice il giorno in cui hai voluto iniziare il lavoro da solo e ne ha fin sopra i capelli di dover dormire su un materasso poggiato sul pavimento.

Tu accamperai le scuse più strampalate ma nel frattempo non rinuncerai al tuo programma preferito alla tv. Il lavoro può cominciare più tardi...

 

Collera

ColleraTi sei gettato a capofitto nella realizzazione di questo nuovo progetto ma niente esce secondo le tue aspettative. Il tuo cervello è in ebollizione e i sibili che fuoriscono dalla tua bocca sono simili a quelli di una pentola a pressione.

Parenti ed amici ti stanno alla larga sperando che tutto finisca al più presto mentre tu inveisci contro l'universo mondo e sei indeciso sul da farsi: ripartire da zero o scaraventare tutto contro il muro o giù dalla finestra?

In genere, è quando ci troviamo in questo stato che ci accadono gli infortuni domestici peggiori ed allora finisce per piovere sul bagnato.