- Indice dei contenuti:
- Rimozione del silicone
- Rimozione meccanica del silicone
- Prodotti chimici che rimuovono il silicone
- Come togliere il silicone dai vetri
Il vantaggio del silicone è che permette di sigillare e impermeabilizzare fessure, anche di discrete dimensioni, mantenendosi inalterato per lungo tempo.
Rispetto al passato, oggi esistono i siliconi antimuffa che vengono aggrediti dalle muffe con molta minore facilità, muffe che finiscono per rovinare l'aspetto estetico della sigillatura.
Tuttavia, dopo lungo tempo anche il silicone, specie se sottoposto a condizioni particolarmente difficili, finisce per perdere di elasticità, screpolarsi ed annerirsi.
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La rimozione del vecchio silicone
Sfortunatamente la rimozione del vecchio silicone non si rende necessaria solo nei casi in cui esso si sia estremamente degradato, poichè tali casi sarebbero comunque relativamente infrequenti.
Molto più spesso dobbiamo rimuoverlo quando vogliamo sostituire i sanitari o altri elementi di arredo che, a loro tempo, erano stati sigillati col silicone.
Proprio per la funzione che il silicone deve svolgere è naturale che, una volta posato e indurito, esso risulti particolarmente tenace.
La rimozione del silicone indurito può risultare quindi ostica ma molte aziende hanno messo sul mercato prodotti che servono proprio a questo scopo.
Anticipiamo che alcuni consigliano prodotti meno specifici e di più facile reperibilità, anche in casa.
Per esperienza, tuttavia, nessuno di essi ha veramente svolto il compito a cui era chiamato anche se, in mancanza di meglio, potete sempre provare.
Nella lista dei rimedi casalinghi per rimuovere il silicone indurito mettiamo:
- Alcool etilico (il comune alcool disinfettante)
- Acetone (usato come solvente)
- Acquaragia e altri diluenti nitro
- Comune aceto ( l'acido acetico è, in realtà uno dei componenti del silicone stesso e ve ne accorgete facilmente dall'odore non prorpio gradevole che amana quando lo applicate)
- Benzina
Questi prodotti, nel migliore dei casi, ammorbidiscono il silicone agevolandone la rimozione meccanica ma è ben difficile che possano rimuovere tutti i residui.
Il loro utilizzo merita di essere preso in considerazione, invece, per la rimozione del silicone fresco.
Ricordiamoci, quando facciamo uso di questi prodotti, che essi potrebbero macchiare le superfici con cui entrano in contatto, in particolar modo quelle porose; sulle piastrelle del bagno in genere non danno problemi ma in altre circostanze è sempre meglio testare, su un punto non in vista, quale potrebbe essere il risultato
In ogni caso, quando dobbiamo rimuovere il vecchio silicone bisogna seguire degli imprescindibili passaggi:
1) Rimozione della maggior parte dello spessore del silicone attraverso mezzi meccanici.
Per mezzi meccanici intendiamo dai più comuni oggetti che riusciamo a reperire in casa sino alle spatole professionali concepite proprio con questo scopo.
Per rimuovere uno spesso cordolo di silicone possiamo ricorrere a:
- una vecchia lametta affilata (di quelle che si mettevano nel rasoio del nonno ed oggi sempre meno reperibili anche al supermercato)
- un cutter affilato (come quello utilizzato da me in mancanza di meglio)
- spatola professionale (vedi galleria fotografica). Queste spatole sono in genere dotate di una parte sagomata a "V" che serve per la rimozione del silicone dagli angoli, e di una parte piatta per la rimozione del sigillante dalle comuni superfici piane.
Un esempio di strumento meccanico professionale, e relativo utilizzo, lo possiamo vedere nel video che segue:
Un consiglio: è vero che tanto più affilato è l'utensile tanto meglio il silicone viene staccato ma facciamo comunque attenzione a non rigare/graffiare la superficie circostante e soprattutto, nei casi in cui ricorriamo a mezzi improvvisati, quali possono essere una lametta o un cutter, non tagliamoci.
Basta un attimo di disattenzione per ferirsi e non è quello che vogliamo, giusto?
Una volta che avremo rimosso "il grosso" probabilmente ci ritroveremo comunque con una sottile e antiestetica patina che ancora aderisce saldamente alla superficie.
Anch'essa deve essere rimossa se dobbiamo applicare nuovamente il silicone nello stesso punto.
Per eseguire un lavoro definitivo è meglio far entrare in gioco dei prodotti specificamente studiati allo scopo.
2) Prodotti chimici per rimuovere i residui di silicone
Una carrellata di questi prodotti (con relativo link alle ditte produttrici) la potete vedere nella galleria fotografica.
L'efficacia di questi prodotti è abbastanza variabile; alcuni agiscono più rapidamente altri meno, alcuni si applicano con un piccolo pennellino, altri con la stessa pistola usata per le cartucce del silicone, altri ancora sono spray.
Tutti i migliori prodotti per rimuovere il silicone
Nel video qui sotto potete vedere le modalità di azione di uno di questi prodotti, il Silicone Sealant Remover di UniBond.
Come vedete vi sono superfici curve, come quelle del lavabo, e superfici su cui è difficile operare meccanicamente con le spatole; in questi casi la sovrapposizione di una striscia di "rimuovi-silicone" sopra il vecchio silicone fa sì che il primo aggredisca e si attacchi al secondo consentendone una abbastanza facile rimozione.
Ricordiamoci di utilizzare sempre i guanti e di ventilare la stanza in cui operiamo perchè questi prodotti, in genere derivati dalla raffinazione del petrolio, non hanno propriamente un buon odore; operiamo sempre nelle massime condizioni di sicurezza perchè, come scrivevamo sopra, il fai da te non significa essere avventati e improvvisati.
Successivamente all'applicazione di questi prodotti, e dopo avere atteso il tempo consigliato da ciascun produttore, si può intervenire con un pò di olio di gomito utilizzando una spugnetta abrasiva (di quelle che non graffiano però) per rimuovere tutti i residui di silicone.
Se siete a conoscenza di altri efficaci metodi per rimuovere il silicone fateceli sapere commentando l'articolo.
Qui sotto una galleria di prodotti con i link per l'acquisto direttamente online.
Come togliere il silicone dai vetri
Spesso lungo il perimetro dei vetri delle finestre, dove il vetro viene incastrato nel telaio di legno, si è soliti stendere un cordolo di silicone trasparente per garantire che non passino spifferi.
Il silicone può talvolta sbordare sul vetro e, una volta asciutto, deve essere rimosso.
Togliere il silicone dai vetri delle finestre o dal vetro di un acquario è meno facile di quanto possa sembrare.
Il vantaggio è che il vetro, essendo una superficie liscia e non porosa, agevola in qualche modo la rimozione.
La cosa migliore è sempre quella di rimuovere la gran parte del silicone con una lametta da barba, tenendo il filo della lametta il più possibile vicino al vetro e raschiando via, in tal modo, il silicone.
Nel caso in cui il silicone risultasse difficile da rimuovere e fossi preoccupato per il rischio di graffiare il vetro, facilita il lavoro applicando prima un po' di calore.
Per farlo basta servirsi di una pistola ad aria calda o, nel caso non ne possedessi una, di un asciugacapelli che, pur non raggiungendo le stesse temperature, può rivelarsi altrettanto utile allo scopo.
Con il calore al massimo orienta l'ugello dell'asciugacapelli sul silicone indurito per alcuni istanti prima di utilizzare un raschietto per verificare se si è ammorbidito.
Se la sostanza cede facilmente, continua con il processo di raschiatura per rimuoverlo.
Una volta rimossa la maggior parte del silicone ci si può servire di uno dei prodotti segnalati in precedenza per rimuovere l'eventuale rimanenza.
Spesso si tratta di prodotti grassi, quindi dopo che il silicone sarà stato tolto completamente, sarà necessario passare una spugnetta con un po' di sapone per ripulire il vetro.
Per ultimo passa un prodotto specifico per la pulizia del vetro ed asciuga accuratamente per verificare che non siano rimasti residui o aloni.