Manutenzione del forno elettrico: guida completa

Quando si valuta la scelta del forno, possiamo considerare due alternative: il forno a gas oppure il forno elettrico, nei casi in cui si ha intenzione di puntare a una gestione semplice di aspetti come la temperatura, il forno elettrico è il non plus ultra.

Manutenzione del forno elettrico

In fase di acquisto possiamo rivolgerci a rivenditori di zona oppure si può optare per l’acquisto online rivolgendosi a realtà specializzate su forni elettrici da incasso.

Una volta trovato il forno ideale per le proprie esigenze, arriva il momento di occuparsi della manutenzione periodica. Trascurarla è impensabile. La cottura degli alimenti, infatti, porta, a lungo andare, i grassi che evaporano a depositarsi sulle pareti interni dell’elettrodomestico.

Questo comporta diverse problematiche. La più semplice, se così si può dire, è l’insorgenza di cattivi odori. I veri motivi per cui la manutenzione del forno elettrico non deve assolutamente essere trascurata riguardano il fatto che, con il tempo, i residui di sporco possono compromettere l’efficienza nell’emissione di calore e causare notevoli sprechi energetici.

Vediamo, nelle prossime righe, come bisogna procedere per prendersi cura al meglio di questo elettrodomestico.

Ogni quanto effettuare la manutenzione del forno elettrico?

La manutenzione del forno elettrico andrebbe effettuata, se possibile, a seguito di ogni utilizzo. Attenzione: in commercio esistono forni con tecnologia autopulente. Sono comodi, su questo non ci sono dubbi. La manutenzione, però, va presa comunque in considerazione. Scopriamo, nel prossimo paragrafo, i prodotti migliori da utilizzare.

I prodotti migliori e la procedura

Se si effettua frequentemente la manutenzione del forno elettrico, il consiglio è quello di orientarsi verso acqua e bicarbonato o acqua e limone. Prima di iniziare a pulire il forno elettrico, è essenziale assicurarsi di averlo spento. Per stare più tranquilli, la cosa migliore da fare è staccare l’alimentatore.

A questo punto, ci si può dedicare innanzitutto a una pulizia superficiale delle pareti che, come ricordato nel paragrafo precedente, può essere effettuata con un panno in microfibra inumidito con acqua e limone o acqua e bicarbonato.

Con questo primo passaggio, si procede a sgrassare e, se si utilizza il limone, a deodorare.

Si tratta, ribadiamo, solo di uno step iniziale. In alcuni casi, può bastare fermarsi qui perché non ci sono residui particolarmente ostinati. In altri, invece, può rivelarsi obbligatorio un passo in più.

Quali sono, in questo frangente, i prodotti migliori a cui ricorrere? Ce ne sono di specifici in commercio. Chi vuole risparmiare e realizzarne uno in casa, può fare riferimento al carbonato di sodio.

Piccola parentesi: è diverso dal bicarbonato di sodio. Nel caso del carbonato, infatti, può essere inquadrato chimicamente come sale di sodio dell’acido carbonico. Quando, invece, si ha a che fare con il bicarbonato, si parla di un sale di iodio che contiene anche atomi di sodio.

Tornando all’utilizzo del carbonato di sodio per la pulizia profonda del forno, ricordiamo che basta discioglierne circa 25 grammi in un litro d’acqua. Si prende sempre un panno in micofibra, lo si immerge nella soluzione e lo si strofina sulle parti caratterizzate dalla presenza di sporco ostinato.

Un consiglio importante da considerare in questi casi prevede il fatto di evitare prodotti spray a base di soda. Il prodotto in questione, infatti, è caratterizzato da una consistenza che aumenta il rischio di ostruzione dei fori presenti nel forno.

Il ricorso al carbonato di sodio diluito in acqua può rivelarsi prezioso anche per la pulizia di griglie ed eventuali piatti girevoli. Entrambe le parti appena menzionate, devono essere estratte dal forno prima di procedere con la pulizia degli interni dell’elettrodomestico.

Pulire il forno elettrico con l’aceto: è utile?

Fino ad ora, non abbiamo ancora parlato di un prodotto naturale che può rivelarsi molto utile per la pulizia del forno elettrico. Si tratta dell’aceto. Quando lo si chiama in causa, è bene rammentare il suo essere apprezzato per via delle proprietà sgrassanti e disinfettanti.

Nei casi in cui le incrostazioni sono superficiali, si può prendere un pentolino pieno d’aceto e accendere il forno a circa 100°C. I vapori dell’aceto andrebbero fatti agire per circa un quarto d’ora. Una volta trascorso questo lasso di tempo, si spegne il forno e si lascia raffreddare.

A questo punto, arriva il momento di entrare in gioco con una spugnetta o con un panno in microfibra umido, da passare sopra le incrostazioni che, nel frattempo, si sono ammorbidite per via dell’aceto.

Grazie all’utilizzo dell’aceto, è possibile apprezzare non solo un’efficace rimozione delle incrostazioni, ma anche l’eliminazione dei cattivi odori.

In tutti i casi, a prescindere dal prodotto che si utilizza, è molto importante fare attenzione alle resistenze, evitando di toccarle. Come capire se, durante la pulizia, ci sono stati danni?

Basta accendere il forno e vedere se scatta immediatamente l’interruttore generale. In questo caso, ma anche nei frangenti in cui la temperatura inizialmente impostata non corrisponde a quella effettiva, vuol dire che c’è un problema. Quest’ultimo può riguardare non solo la resistenza, ma anche il termostato. Per sicurezza, è opportuno sostituire appena possibile entrambe le parti.