L'impianto di irrigazione per aspersione, o a pioggia, è certamente un sistema abbastanza costoso che però si ripaga negli anni con un risparmio di tempo e di fatica.
Prima di iniziare il progetto dell'impianto è bene raccogliere alcune informazioni che si riveleranno indispensabili per la realizzazione.
Una di queste è relativa alla pressione dell'acqua: bisogna misurarla da un rubinetto presente in giardino nella fascia oraria in cui si prevede di irrigare lo spazio verde.
Questo perché la pressione varia durante il giorno e non rimane costante, anche a seguito dell'uso che che ne fa il vicinato.
Come sempre accade, realizzare un buon progetto su carta è fondamentale per poter poi procedere con la successiva fase operativa, che comprende lo scavo, la posa dei tubi e delle valvole, i rubinetti ecc.
Il consiglio è quello di disegnare il progetto su fogli lucidi che, sovrapposti, potranno fornire un quadro organico da cui sarà possibile cogliere anche eventuali errori e manchevolezze.
Il progetto su carta non servirà solo in fase di progettazione ma sarà anche uno schema da conservare per il futuro, per evitare che eventuali successivi scavi possano andare a danneggiare l'impianto di irrigazione.
Un altro consiglio è quello di partire con un progetto il più possibile di larga scala.
Nel misurare il giardino è importante essere precisi, al fine di stabilire le proporzioni relative alle diverse aree, anche perché, nell'azione degli ugelli di irrigazione, le tolleranze sono minime.
È necessario ricordare che i rami più bassi degli alberi potrebbero interferire con l'azione degli irrigatori alterandone il raggio d'azione.
Quando si sviluppa il progetto, quindi, è bene anche annotare la presenza di questi rami e di eventuali atri ostacoli aerei.
Allo stesso modo vanno ben segnalati i confini di proprietà, sia che sia una proprietà recintata sia che non lo sia e, per evitare discussioni con il vicinato o con la proprietà pubblica, è bene collocare gli irrigatori ad una distanza minima di 90 centimetri dai confini.
Posizionamento del punto di alimentazione
Il punto di alimentazione è, per così dire, il cervello dell'impianto di irrigazione.
Esso comprende gli interruttori del sistema, costituito da un gruppo di valvole che controllano tutto l'impianto.
Da quanto detto si capisce l'importanza di avere questo "cervello" vicino a casa, in una posizione facilmente raggiungibile, in maniera tale che sia facile attivare e disattivare l'impianto, senza il rischio di bagnarsi.
Ovviamente gli impianti di irrigazione a pioggia si sono fatti via via più tecnologici, tanto da essere persino controllati dallo smartphone, volendo.
In caso di controllo automatico e/o a distanza, la zona in cui collocare il punto di alimentazione, diventa meno importante.
Circuiti separati per irrigazioni intelligenti
Il giardino deve essere progettato come un tutto organico, ma le piante e le zone che costituiscono il giardino sono differenti tra loro e come tali vanno irrigate in maniera differente.
Il prato necessita di irrigazioni più frequenti rispetto ai cespugli che, evidentemente, sono dotati di un apparato radicale in grado di recuperare l'acqua residua nel terreno a profondità maggiori.
Le piante erbacee hanno, a loro volta, esigenze specifiche rispetto al prato e alle piante arbustive.
Inoltre bisogna anche decidere quali zone lasciare asciutte, perché non è necessario né conveniente irrigare tutto in maniera indistinta.
Ci sono zone da cui vorremo ben volentieri tenere lontano l'acqua: i sentieri e i camminatoi, le pareti di casa e, come scritto sopra, le zone di confine.
Gli ugelli che spruzzano l'acqua irrigano delle aree circolari, bisogna quindi usare il compasso per tracciare tutte le aree, avendo cura che non si sovrappongano e non lascino nemmeno zone troppo scoperte.
Se rimangono degli angoli scoperti verificate la possibilità di aggiungere un irrigatore in più.
Uno degli errori più comuni nel progetto dell'impianto di irrigazione del giardino è quello di voler forzare la distanza tra quelli previsti per non prevedere l'aggiunta di un nuovo irrigatore.
La pressione dell'impianto
Fondamentale è che l'impianto abbia una pressione tale da garantire l'irrigazione del giardino così come previsto dal progetto.
Scegliete irrigatori in grado di utilizzare il 60% della pressione misurata dell'acqua.
Questo ha uno scopo evidente: quello di poter utilizzare l'acqua in casa anche quando l'impianto di irrigazione è in funzione.
Avere un impianto automatico e programmabile serve anche a questo: ad utilizzare la pressione massima disponibile sfruttando le ore migliori.
Irrigare il giardino nelle prime ore del mattino significa poter usare il massimo della pressione dell'acqua, dal momento che, in genere, nessuno usa l'acqua in quelle ore.
Sfruttando queste ore, che sono anche le migliori per le piante, si può prevedere una riduzione dei costi dell'impianto, dal momento che si possono installare meno irrigatori ma più potenti.
Abbiamo descritto come dovrebbe essere progettato un impianto a pioggia ma non è ovviamente l'unico che può essere contemplato.
Gli impianti a goccia sono molto più efficienti e consentono un risparmio idrico considerevole.
Gli impianti a goccia dovrebbero essere presi in seria considerazione per irrigare singole piante ma sono ovviamente inutili nel caso dell'irrigazione del prato.