La potatura delle ortensie

L'ortensia (Hydrangea Microphylla) è una pianta estremamente rustica che, se adeguatamente potata, ci regalerà una ricca fioritura per molti anni.

Ortensia

L'arbusto dell'Ortensia trae un notevole beneficio dal taglio delle vecchie branche che è bene asportare ogni anno anche per mantenere il livello di penetrazione della luce e dell'aria nella parte centrale dell'arbusto sempre ottimale.

Come tutte le piante che tendono a formare un arbusto legnoso, anche l'Ortensia, quando non viene adeguatamente potata tende a lignificare e progressivamente a spogliarsi nella parte inferiore. Se il cespuglio non viene potato, inoltre, la fioritura sarà magari massiccia ma i fiori risuteranno più piccoli e deboli.

La potatura dell'Ortensia va eseguita quando la pianta ha già raggiunto una certa altezza; piante al di sotto dei 20 centimetri di altezza possono essere lasciate al loro sviluppo limitandosi a rimuovere i rami morti e/o eccessivamente deboli.

L'Ortensia fiorisce sui rami dell'anno precedente ed è perciò assolutamente necessario, per garantire la fioritura, non potare indiscriminatamente questi rami.

Vediamo quindi come procedere.

In primavera, quando il rischio di gelate è definitivamente scongiurato, si procede potando i rami vecchi di oltre 3 anni ( sono quelli che presentano ramificazioni laterali e sublaterali) e che appaiono contorti fino a 2-3 centimetri dal livello del terreno.

Si possono potare anche alcune branche vecchie di due anni che presentano solo rami laterali. Rimuovete anche tutti i fiori secchi, ovviamente.

Lo scopo della potatura deve essere principalmente mirato a dare forma alla pianta, rimuovendo i rami che si intersecano, e favorire la penetrazione della luce e dell'aria all'interno del cespuglio.