Non sto parlando di Trieste e delle zone limitrofe, dove la bora può raggiungere i 100 km all'ora. Le giornate ventose capitano, ma quando il vento è insistente e prolungato ecco che si desidera qualcosa che possa mitigarne gli effetti, smorzandolo in qualche modo.
A questo servono i pannelli frangivento, la cui funzione è quella di moderare i venti forti e fastidiosi trasformandoli (entro certi limiti) in brezze piacevoli.
Non è che il vento abbia solo affetti negativi, diciamocelo.
Il vento, specie nelle nostre città sempre più inquinate, è accolto come una benedizione perché ripulisce l’aria dagli inquinanti e, specie in estate, la ventilazione contribuisce ad eliminare quell'oppressiva cappa di afa, ovvero caldo umido, che è particolarmente odiosa.
Tuttavia, chi ha una casa esposta a venti sa bene che spesso non si può aprire una finestra senza che inizino a sbattere violentemente anche altre porte e finestre lasciate incautamente aperte.
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Quindi, la collocazione strategica di pannelli frangivento nella zona dei venti dominanti ha la funzione di smorzare un poco la corrente d’aria e, in aggiunta, anche quella di proteggere la nostra privacy, tenendo lontani gli sguardi indiscreti.
I pannelli frangivento, è bene sottolinearlo, non devono costituire un ostacolo totale al vento perché, in caso di venti molto forti, si rischia che questi pannelli finiscano per essere letteralmente spazzati via, e il rischio è tanto maggiore quanto più resistenza i pannelli offrono al passaggio delle correnti.
Ecco perché la loro struttura è stata pensata per smorzare e non per stoppare totalmente il vento.
Va da sé che, ove possibile, i migliori frangivento risultano proprio le siepi e gli alberi che, per loro natura, indeboliscono la corrente del vento filtrandola attraverso i rami e le foglie.
In questo articolo, però, parliamo di strutture artificiali, ancorché realizzate principalmente in legno.
Nulla vieta, tuttavia, che si possano abbinare le due cose: ovvero realizzare delle strutture a griglia, in legno, dove fare salire dei rampicanti, per esempio.
Caratteristiche fondamentali delle barrire frangivento
I pannelli frangivento rispondono ai principi dell’aerodinamica, quindi non bisogna pensare che siano delle semplici strutture in legno, il modo in cui vengono costruiti incide profondamente sul risultato che si può ottenere.
Un ostacolo frapposto ad una corrente d’aria può generare effetti molto diversi in base alla tecnica costruttiva, può smorzare il vento o deviarlo, può creare forti turbolenze oppure assecondare il passaggio dell’aria grazie alla sua forma.
È ovviamente difficile ipotizzare strutture avveniristiche e fortemente aerodinamiche per i pannelli frangivento, tuttavia, pur rimanendo nel solco della tradizione si possono avere strutture che rispondono in maniera abbastanza diversa alle sollecitazioni del vento.
La struttura dei pannelli frangivento può essere dritta o curva.
I frangivento curvi (convessi rispetto alla direzione del vento) deflettono i venti con maggiore efficacia ma è più difficile integrarli all’interno di un giardino o di una terrazza rispetto alle strutture diritte.
I pannelli sono, nella generalità dei casi, realizzati in legno, ma questo non è l’unico materiale disponibile. Il legno si adatta più o meno a quasi tutte le forme ed è relativamente economico.
Quando acquistate i pannelli, però, cercate di puntare su legno di prima scelta che presenti fibre il più possibile dritte e il minor numero di nodi.
Inoltre, per resistere alle intemperie, sarebbe opportuno che il legno fosse impregnato in autoclave, questo garantisce resistenza agli agenti atmosferici e lunga durata.
Di fatto, i pannelli non differiscono molto da una comune staccionata, ciò che fa la differenza è la disposizione delle lamelle sulla struttura portante.
Le lamelle, o stecche, hanno la funzione di diffondere il vento riducendone al tempo stesso la pressione, contrariamente a quanto accade con una struttura piena (quale potrebbe essere un muro) la quale, contrastando il vento, finisce per generare forti correnti d’aria nei punti di discontinuità della struttura.
Altezza e larghezza dei pannelli frangivento incidono in maniera determinante sull'area che vanno a proteggere.
Un frangivento pieno, ad esempio, modifica completamente l’andamento della corrente d’aria per una distanza pari a una volta e mezzo la sua altezza e, in misura minore, per distanze pari a 10-15 volete la sua altezza.
Più vasta è l’area che il frangivento dovrebbe proteggere a maggiore dovrebbe essere la sua altezza. Prima di progettare frangivento con altezze superiori ai due metri bisogna però consultare i regolamenti comunali per accertarsi che non vi siano ostacoli di natura burocratica.
Tanto maggiore è l’altezza del frangivento e tanto più robusta deve essere la struttura che sorregge le lamelle. In tutti i luoghi di tutte le regioni, almeno qualche giorno all’anno, può capitare che si verifichino venti molto molto forti e queste strutture rischiano davvero di essere messe a dura prova se non sono realizzate a regola d’arte.
Circa l’ancoraggio dei pali dei frangivento si può dire che la parte interrata del palo dovrebbe essere da un terzo alla metà della parte fuori terra.
Per pali lunghi complessivamente 2 metri e 50, ad esempio, la profondità delle buche dovrebbe essere da 80 cm a 1m e 25. Questo in generale, ma ulteriori valutazioni vanno fatte in base alla natura e alla consistenza del terreno.
Su terreni particolarmente sciolti e sabbiosi si rende necessario ancorare i pali con apposite gettate di calcestruzzo perché altrimenti non reggerebbero l’urto di venti molto forti.
La cornice dei frangivento si realizza con due pali a sezione quadrata, di 10x10 cm, uniti tra loro da due o tre travi orizzontali. I pali vanno distanziati di 1,8 metri l’uno dall’altro
La prima delle travi va posta a circa 20 cm dal suolo, internamente ai due pali di sostegno, e fissata mediante squadrette metalliche e viti.
La traversa superiore va fissata con chiodi o viti al di sopra dei pali di sostegno, ovviamente tagliati alla stessa altezza.
Volendo, e per dare alla struttura maggior resistenza, si può posizionare anche una terza trave ad altezza intermedia rispetto alle prime due.
I diversi tipi di pannelli frangivento
Abbiamo accennato al fatto che i pannelli possono essere curvi o dritti, ora approfondiamo un poco la possibile disposizione delle lamelle di copertura, dal momento che la struttura portante rimane sostanzialmente simile.
Le stecche, o lamelle, possono essere posate in varia maniera in rapporto non solo alle esigenze di protezione dal vento ma anche alla minore o maggiore privacy che vogliamo ottenere.
Rispetto ad una normale staccionata, nei pannelli frangivento le stecche vengono posate alternate, all’interno e all’esterno della cornice, in verticale o in orizzontale.
Questo tipo di posa viene anche chiamato “tavola su tavola” ed è certamente il tipo di posa più comune delle stecche.
Poi vi sono i pannelli a grata, avvitati ai paletti, che garantiscono una maggiore intimità e una diffusione del vento ideale.
I frangivento a persiana sono un’altra tipologia ancora e, in questo caso, le tavole orizzontali o verticali vengono montate di sbieco, esattamente come nelle persiane, e a seconda della loro inclinazione deflettono il vento lateralmente, a destra o a sinistra, oppure verso l’alto o verso il basso.
I frangivento del tipo tavola su tavola o quelli con pannelli di multistrato o di truciolare diffondono il vento e sono di facile costruzione, come già scritto. Oltre alle due varianti con tavole inchiodate in verticale o in orizzontale ne esiste una terza con tavole inchiodate in diagonale su alcune sezioni della struttura.
Poi vi sono i pannelli frangivento più moderni con tendoni legati con corde alla struttura oppure quelli con pannelli trasparenti di plastica, ed ancora quelli a graticcio in legno, reperibile in pannelli già pronti per il montaggio.
I pannelli a graticcio hanno un’estetica elegante e moderna e deflettono il vento verso il basso.
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Collocazione dei pannelli frangivento
Una barriera frangivento, per poter funzionare, deve essere collocata nella giusta posizione.
Abbiamo già scritto sopra come una barriera piena modifichi il flusso dell'aria per una volta e mezzo la propria altezza, ne consegue che maggiore è la vicinanza del pannello frangivento e maggiori sono i benefici in termini di riduzione delle correnti.
Per quanto i pannelli frangivento possano essere simili ad una recinzione, sarebbe quindi inutile sistemarli al posto della recinzione, a meno che lo spazio da recintare non sia davvero piccolo.
Per abbattere i venti su grandi spazi bisogna necessariamente ricorrere a barriere verdi fatte di siepi ed alberi, preferibilmente conifere.
I frangivento servono invece per rendere più vivibile lo spazio intorno a particolari elementi del giardino come la piscina, un patio o una veranda, un parco giochi, ecc.
Riducendo le correnti d'aria e, al tempo stesso, migliorando la privacy, i pennelli frangivento ottengono il massimo risultato se collocati a breve distanza dal luogo che si intende proteggere.
Prima di costruire i frangivento si deve decidere l'orientamento degli stessi e per farlo bisogna avvalersi delle informazioni del centro metorologico locale al fine di individuare i venti dominanti.
Le informazioni ottenute dal centro meteo vanno però considerate come indicative, dal momento che queste correnti possono essere facilmente modificate dal cambio delle stagioni e dall'orografia locale, come la presenza di corsi d'acqua, colline e vallate.
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