Nell'attesa che i governi del mondo decidano di porre un argine alle emissioni inquinanti che derivano dall'uso dei combustibili fossili, quella di piantare alberi è una delle poche azioni che quasi tutti possono compiere e che, già dopo pochi anni, può innescare benefici effetti per tutti noi.
Dopo pochi anni, ho scritto, perchè una volta piantato l'albero non lo si può abbandonare al suo destino se non vogliamo condannarlo a morte quasi certa.
Il momento della piantumazione di un albero è uno dei più belli, carico di speranza e di aspettative per il futuro, ma è anche uno dei più critici e, spesso, sottovalutati.
Anche se piantare un albero nel terreno può non sembrare un'opera di alta ingegneria ambientale, negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha, in qualche modo, fatto il "tagliando" alle credenze e alla saggezza popolare che, per secoli, ha riguardato la messa a dimora delle giovani piante.
Tradizionalmente, gli alberi venivano piantati in buche rotonde, forse perché anche i loro tronchi sono rotondi, così come l'espansione della chioma degli alberi è tendenzialmente di forma sferica.
Era solo una di quelle credenze apparentemente ovvie che nessuno aveva mai realmente messo in discussione.
Ma cosa succede all'apparato radicale dell'albero quando lo pianti in una buca rotonda, specialmente se in quella buca avrai aggiunto abbondante e fertile materiale organico?
Ebbene, il giovane alberello inizierà rapidamente a crescere, mettendo nuove radici che si diffonderanno nel ricco e soffice terreno che le circonda.
Questo produce un rigoglioso sviluppo iniziale ma, una volta che le radici colpiscono il terreno relativamente più povero e compatto del perimetro circolare della buca, le radici reagiranno deviando lungo il bordo della buca, mantenendosi al suo interno, alla ricerca di condizioni di crescita più favorevoli.
Alla fine, questa crescita a spirale attorno al perimetro del buco creerà un apparato radicale circolare, esattamente quello che le piante producono quando sono costrette in vasi, in attesa della messa a dimora in pieno campo.
Una volta che le radici matureranno, si addenseranno e si induriranno in un anello stretto, creando una cintura sotterranea che soffocherà la pianta, provocando infine un grave arresto della crescita e persino la morte del tuo prezioso albero.
Insomma, esattamente lo stesso comportamento che possiamo notare nelle piante in vaso e che ci costringe, quando l'apparato radicale ha saturato tutto lo spazio disponibile, a rinvasare la pianta in un vaso più grande.
Questo non può essere fatto per un albero, per ovvie ragioni.
L'atto molto semplice e controintuitivo di scavare una buca quadrata per piantare l'albero ridurrà drasticamente le possibilità che questo fenomeno si verifichi.
Questo è stato certificato sul campo con prove sistematiche che hanno dimostrato come che le radici non sono così brave a cambiare direzione negli angoli più o meno stretti.
Quando colpiscono un angolo di 90 gradi della fossa quadrata, invece di sgattaiolare intorno per creare una spirale, si allargano e si incuneano fuori dal foro di piantagione per colonizzare il suolo circostante.
È stato dimostrato che ciò accelera costantemente l'attecchimento degli alberi e rende gli esemplari più resistenti alle sfide ambientali, come la siccità.
È esattamente quello che vogliamo se desideriamo che gli alberi crescano per lunghi anni apportando i loro benefici all'ambiente, sia in termini di assorbimento dell'anidride carbonica, sia come forma di contenimento del terreno, mettendolo al riparo da frane e smottamenti.
Considerando che le lame delle vanghe manuali sono piatte, al pari delle benne degli escavatori, è abbastanza evidente che scavare una buca quadrata per piantare un albero non sia, in realtà, qualcosa che complica la vita ma che, al contrario, la semplifica.
Se poi vuoi aumentare ulteriormente le possibilità di successo, invece di incorporare stallico e terriccio fertile nella buca, prova a riempire lo scavo con lo stesso terreno precedentemente asportato, se questo non è un terreno compatto ed argilloso oppure un terreno arido e sassoso.
Riempendo lo scavo con lo stesso terreno dell'ambiente circostante contribuiremo ad evitare l'effetto vaso, ossia eviteremo di "dopare" la pianta causandone un troppo veloce sviluppo iniziale col rischio di un arresto della crescita, successivamente.
Già che ci sei, pota le radici contorte o arruffate dal bordo della zolla prima di piantare l'alberello. Nonostante sembri un'azione un po' brutale, questo tipo di potatura delle radici in realtà innesca la produzione di composti che stimolano attivamente la crescita delle radici stesse.
Quindi, se la tua speranza è che il tuo sforzo venga ripagato negli anni, in maniera duratura, con una crescita rigogliosa ed uniforme della pianta, metti a dimora il tuo albero in una buca quadrata, quando lo estrai dal vaso in cui è cresciuto in vivaio.
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