Portulaca o erba porcellana

La portulaca è una pianta conosciuta sin dai tempi remoti per uso culinario e, più recentemente, anche per il giardinaggio.

Erba porcellana

Una delle ipotesi riguardo la provenienza di quella che comunemente chiamiamo "erba porcellana" vede come sua terra d'origine una regione compresa tra l'Himalaya, l'Asia Minore e la Russia meridionale.
Se questa ipotesi fosse vera bisognerebbe ritenere che la Portulaca è giunta in Europa già nello stato colturale per poi adattarsi e diffondersi in Europa fino a diventare parte della flora spontanea anche del nostro Paese.
Una conferma indiretta potrebbe essere quella che vede la specie di Portulaca oleracea diffondersi principalmente presso le abitazioni e lungo le strade, cosa che giustificherebbe l'ipotesi di una specie che è passata da uno stato inizialmente colturale ad uno spontaneo.

Mentre la Portulaca oleracea sembra la spontaneizzazione di antiche colture ad uso orticolo, esiste anche una seconda specie, la Portulaca grandiflora, che sembra essere invece la naturalizzazione di una precedente coltura per l'ornamento dei giardini.
Si può dire che queste due specie siano, oggi, le uniche o quasi che si trovano per la coltivazione orticola e il giardinaggio.

Caratteristiche morfologiche

La Portulaca un una pianta erbacea, annuale o perenne, carnosa, a portamento eretto o diffuso, chiamata anche "erba grassa". Di fatto, però, non appartiene alla categoria delle piante grasse con fiori di cui abbiamo parlato in altro articolo.

Le foglie, spesse e carnose, sono principalmente alterne; talvolta le foglie sono piatte e in altri casi cilindriche. Le foglie superiori formano un involucro al di sotto del fiore.

I fiori si aprono per brevissimo tempo ed unicamente durante le ore di diretta insolazione, restando invece chiusi quando la pianta sia comunque ombreggiata.

La Portulaca grandiflora, la specie più utilizzata nei giardini, è una pianta alta dai 15 ai 20 centimetri. I fusti sono carnosi, ramificati, e le foglie sono a loro volta carnose, di aspetto cilindrico, acute e abbastanza lunghe. I colori dei fiori sono i più vari, come si può vedere nella foto di apertura.

La Portulaca oleracea è invece pianta da orti, come abbiamo già visto. Viene anche volgarmente chiamata "procacchia" o "procaccia". In Italia non è certo una delle piante che più spesso vengono utilizzate in cucina ma in altri paesi la Portulaca viene utilizzata come erba aromatica per insaporire minestre o consumata cruda in insalata.

Coltivazione

Sempre distinguendo tra le due specie principali:

Coltivazione della Portulaca oleracea

Portulaca oleraceaSi semina in piena terra a spaglio o su righe; nel caso la semina avvenisse su file, mantenere una distanza di circa 20 centimetri tra una fila e l'altra. Il seme, piccolissimo, non richiede copertura e può essere seminato su buona terra per orto che non sia argillosa nè umida.

La semina della Portulaca può avvenire da aprile in avanti, avendo cura di scegliere delle aiuole ben soleggiate in quanto il calore è necessario per un buono sviluppo della pianta.

Occorrono abbondanti innaffiature nei mesi estivi se il terreno è leggero e la posizione è calda.

Una concimazione organica può essere usata a patto che lo stallico risulti interrato profondamente e soprattutto che si presenti assai maturo, disfatto.

La raccolta dei fusti può essere effettuata circa due mesi dopo la semina.

Coltivazione della Portulaca grandiflora

Portulaca grandifloraLa P. grandiflora è, come abbiamo detto, la specie più comunemente coltivata nei giardini; è la "porcellana a grandi fiori" del parlare comune, pianta che in serra diventa perenne ma che nella coltivazione in giardino è da considerarsi una pianta annuale semirustica.

Si semina a dimora, fra aprile e maggio, procedendo poi a schiarire le piante nate, in maniera tale che non ne resti più di una nel raggio di 15-20 centimetri.

Volendo si può anticipare la semina a febbraio - marzo, su letto caldo; in questo caso si semina su un terriccio leggero ricoprendo il seme con un sottile velo di terra ed effettuando poi il trapianto in vasetti delle piantine quando avranno da tre a quattro foglie.

La P. grandiflora è usata in giardino come pianta da bordura, in teppeti per la formazione di macchie colorate, in vaso, e anche per il giardino roccioso; essendo una pianta tappezzante adatta per le zone calde e asciutte è bene innaffiare solo quando le piante mostrano segni di appassimento.

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