Quando la bella stagione si avvicina, i lavori in giardino e nel bosco si moltiplicano ed è per questo che la nostra attrezzatura dovrebbe essere sempre in perfetta efficienza.
La motosega è una macchina che facilmente tende a sporcarsi a causa dell'ambiente di lavoro in cui viene usata; si lavora all'aperto, la volatile segatura, durante il taglio, può depositarsi sulla macchina mescolandosi all'olio di lubrificazione della catena, si tende ad appoggiare la macchina sul terreno in cui entra in contatto con terra e foglie.
Per tutte queste ragioni è bene controllare con una certa frequenza lo stato della nostra motosega in modo che non ci pianti in asso nel mezzo del lavoro.
La pulizia della candela si effettua smontando la parte della scocca che la copre e rimuovendo il cappellotto che la collega alla bobina.
Ogni motosega ha una propria struttura e la candela non si trova sempre nella medesima posizione.
Più la candela si trova in una posizione difficilmente accessibile e più sarà necessario dotarsi di una chiave apposita che ci permetta di raggiungerla e di svitarla (con più o meno sforzo).
Nelle foto presenti in questo articolo abbiamo valutato due macchine in cui la posizione della candela e la sua facilità di accesso presenta difficoltà molto diverse.Qui a lato vedete una motosega Stihl in cui la candela si trova in una posizione parecchio difficile e per riuscire a svitarla sarà necessario comprare una chiave a tubo sufficientemente lunga; nella foto di apertura e nelle foto che descrivono gli altri passaggi vediamo invece una motosega Jonsered in cui, una volta rimossa la parte superiore della scocca, la candela si presenta facilmente accessibile.
Prima di svitare la candela assicurarsi che il motore sia completamente freddo poichè in tal modo, oltre a non bruciarci, saremo certi che, a motore freddo, la naturale dilatazione dei metalli con il calore non ostacolerà le operazioni di smontaggio della candela.
Una volta che avremo a disposizione una chiave adatta e delle giuste dimensioni non dovremo far altro che afferrare saldamente la candela all'altezza del dado avendo cura che la chiave non poggi e non sforzi sulla parte ceramica della candela stessa, danneggiandola.
Ruotiamo quindi la chiave in senso anti-orario per svitare la candela e rimuoviamola completamente dalla sua sede.
Le candele, con l'uso, presentano della naturali incrostazioni in prossimità degli elettrodi dovute al processo di combustione della miscela. Per una analisi visiva di quelle che possono essere le diverse tipologie di incrostazioni e a che cosa esse possano essere dovute rimandiamo a questo completo approfondimento si Wikipedia.
Ora viene il lavoro di pulizia vero e proprio che consiste - se la candela è sporca - nel rimuovere le incrostazioni servendosi di una apposita spazzola con fili di ottone. Spazzoliamo per bene la parte intorno agli elettrodi per rimuovere tutte le incrostazioni e rimettere a nudo il metallo.
L'utilizzo della spazzola è il metodo migliore per rimuovere le incrostazioni ma vi è anche chi usa della carta vetrata. Dopo la spazzolatura, i residui di incrostazioni potrebbero essere penetrati dentro il corpo della candela e intorno alla filettatura; per queste ragioni è bene pulire accuratamente la candela con la benzina e uno straccetto che non lasci pelucchi. Ora possiamo lasciare asciugare completamente la candela.
Un ulteriore, aggiuntivo, passaggio potrebbe essere anche quello di verificare la corretta distanza tra gli elettrodi servendosi di uno spessimetro.
Verificato che la candela sia a posto, ricollochiamola nella sua sede serrandola saldamente. Ricolleghiamo il cappellotto alla candela e rimontiamo la parte della scocca che avevamo smontato.