Un serbatoio fuori terra per la raccolta dell'acqua piovana

Il 2019 è stato uno degli anni più siccitosi della storia e il recupero dell'acqua piovana, presto, potrebbe diventare una necessità.

Cisterne esterne
Cisterne esterne per la raccolta dell'acqua piovana

Gli anni a venire non promettono nulla di buono dal punto di vista delle precipitazioni atmosferiche, gli scienziati affermano che è in atto un progressivo processo di desertificazione di alcune aree e che il clima di alcune zone sarà, in un futuro prossimo, molto diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere.

Credo che ormai ce ne siamo accorti tutti: inverni poco freddi e con scarse precipitazioni nevose hanno ridotto notevolmente i ghiacciai che sono i serbatoi naturali in cui si accumula l'acqua dolce del pianeta.

A fronte di questo fenomeno si manifestano, sempre più frequentemente, delle situazioni in cui delle autentiche bombe d'acqua finiscono per creare gravissimi danni all'agricoltura e non solo.

Ci troviamo di fronte a qualcosa che ricorda vagamente il fenomeno dell'energia elettrica scaricata dai fulmini: un'enorme quantità di energia concentrata in un tempo così breve da non poter essere (ancora) immagazzinata ma che potrebbe potenzialmente risolvere molti dei problemi del pianeta.

Immagazzinare l'acqua piovana è tutto sommato più facile, ma sono necessarie dighe e grandi invasi che possano accumulare l'acqua quando piove e poi distribuirla quando la siccità si fa sentire.

Cisterne per la raccolta dell'acqua

Questo è quello che potremmo fare anche noi, a livello domestico: accumulare l'acqua piovana e conservarla in piccoli e grandi serbatoi in modo da poterla riutilizzare per tutti gli usi per i quali non è indispensabile l'acqua potabile.

Questo articolo non ambisce a descrivere per filo e per segno come installare un sistema per il recupero dell'acqua piovana, chi fosse interessato può approfondire l'argomento attraverso questo libro:

Recuperare l'acqua piovana per il giardino e la casa

Come viene spiegato nel libro, i sistemi di recupero possono essere vari, più o meno complessi, ma sostanzialmente si possono suddividere in due categorie:

  1. sistemi fuori terra per il recupero dell'acqua
  2. sistemi interrati per il recupero dell'acqua 

In questo articolo ci concentreremo solo sulle cisterne (barili, orci, bidoni) fuori terra, quelle la cui installazione può essere alla portata degli appassionati del fai da te.

Installare un sistema di recupero dell'acqua piovana fuori terra, infatti, non è poi così difficile, specie se non vogliamo creare un sistema multiplo basato sul principio dei vasi comunicanti, ma ci accontentiamo di raccogliere limitate quantità di acqua da potere magari riutilizzare per innaffiare i fiori o l'orto.

Il modo migliore per recuperare l'acqua piovana è quella di sfruttare la pioggia che, attraverso il tetto, confluisce nelle grondaie e nei pluviali per poi essere scaricata nelle fognature.

L'acqua piovana è un'acqua con poco calcare, al contrario di quella che arriva normalmente al rubinetto, e se durante la fase di raccolta avremo cura di installare dei filtri che non permettano al materiale organico di raggiungere la cisterna di raccolta, è un'acqua che potremo riutilizzare per moltissimi usi escluso quello alimentare.

Le cisterne fuori terra per la raccolta dell'acqua hanno molti pregi e qualche svantaggio.

I vantaggi consistono nel fatto che è decisamente facile, ed alla portata di quasi tutti, poter installare un barile in prossimità di un pluviale in modo tale che, quando piove, esso si riempia da solo e l'acqua in eccesso, quella che il barile non può contenere, venga nuovamente convogliata nel pluviale per poi essere dispersa.

Per installare un sistema di recupero sono necessari pochi ma fondamentali elementi:

  • una cisterna o un barile di polietilene
  • un deviatore/collettore dell'acqua piovana da montare sul pluviale
  • tubi di raccordo tra collettore e cisterna
  • un rubinetto alla base della cisterna

A monte di tutto, se vogliamo riutilizzare l'acqua piovana, è necessario che vi sia una manutenzione e una pulizia periodica delle grondaie in modo tale che non si sedimentino detriti, foglie e quant'altro che poi finirebbero inevitabilmente nella cisterna o per intasare il filtro del collettore.

deviatore pluviale acqua piovanaLa cosa migliore è quindi quella di installare un semplice parafoglie dove la grondaia si congiunge col pluviale, questo consentirà di bloccare la discesa di foglie.

Per il resto, montare una cisterna (o barile, o bidone, o orcio) nelle vicinanze del pluviale non è impresa complicata.

La cosa forse più complicata è il montaggio del collettore/deviatore che richiede il taglio di parte del pluviale per essere inserito. Il deviatore ha, a sua volta, un filtro interno che fa in modo che le foglie non finiscano nella cisterna.

Le cisterne fuori terra per la raccolta dell'acqua piovana sono quasi tutte di polietilene ed hanno capacità variabili dai 300 litri ai 10000 litri.

Quando si posiziona una cisterna di grande capacità è indispensabile anche predisporre un adeguato basamento in cemento armato in grado di garantirne la stabilità, quindi bisognerà fare una gettata di calcestruzzo prima di mettere la cisterna nella sua posizione definitiva.

Un altro dei pregi delle cistrene fuori terra consiste nel fatto che l'utilizzo dell'acqua immagazzinata al loro interno avviene quasi sempre per caduta, ovvero per gravità, e non si rende necessario l'utilizzo di una pompa per il recupero dell'acqua, come avverrebbe nel caso delle cisterne interrate.

Più la cisterna è sollevata rispetto al livello del terreno e maggiore è la facilità (e la pressione) con cui l'acqua diventa utilizzabile.

Il barile di polietilene deve quindi avere, alla sua base, un rubinetto che permetta l'erogazione e la chiusura del flusso a nostro piacimento. Se la cisterna non arriva già dotata di un rubinetto sarà nostra cura installarne uno e questa operazione deve essere eseguita a regola d'arte sia per evitare perdite, sia per essere certi che il rubinetto regga la pressione dell'acqua, specie nelle cisterne di grande capienza.

Le cisterne esterne per la raccolta dell'acqua piovana presentano anche qualche svantaggio, principalmente di natura estetica.

Più il serbatoio è capiente e più è ingombrante, ed avere un grosso serbatoio blu addossato al muro non è il massimo dal punto di vista estetico.

Le cisterne in vendita possono avere forme non solamente cilindriche ma anche quadrate in modo da ottimizzare lo spazio, resta il fatto che una volta installata una cisterna di grandi dimensioni, a meno che non venga installata a fianco di un edificio produttivo (capannone, stalla...) vi sarà anche la necessità di mascherara in qualche modo, in modo da rendere la sua presenza il meno impattante possibile dal punto di vista estetico.

Questo è un problema che ovviamente non si pone quando si sceglie un sistema interrato per il recupero dell'acqua.

Fortunatamente, per i serbatoi più piccoli, di capacità dai 150 ai 1000 litri, esistono delle scelte estetiche.

Esistono, ad esempio, dei serbatoi a forma di orcio antico che sembrano di terracotta, oppure aventi l'aspetto di barili di legno o di anfore.

In realtà sono sempre realizzati in polietilene, ma stampati in modo tale da avere una forma ed un colore gradevole e da renderne quindi possibile l'adozione anche nei pressi di case di campagna e comunque di abitazioni residenziali.

Qui potete vedere tutti i serbatoi disponibili: 

Serbatoi esterni per il recupero dell'acqua

Laddove non sono presenti edifici, e quindi pluviali ai quali collegare un serbatoio, si può sempre ricorrere a soluzioni tipo quelle degli ombrelli inversi, come potete vedere anche nella galleria di immagini.
Si tratta di soluzioni decisamente meno efficaci ma le uniche praticabili per recuperare l'acqua piovana in aperta campagna.

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