È così, ovviamente, ma non sempre si effettua questa scelta anche quando sarebbe necessario.
Lascia che ti racconti una storia.
Dieci anni fa, più o meno, lavoravo per una cooperativa che si occupava di manutenzione del verde e taglio boschi.
Ebbene, tra noi soci la piccola motosega da potatura era amichevolmente chiamata “la zanzara”, sia per il peso ridotto sia per il rumore assai meno assordante rispetto alle motoseghe ben più potenti che normalmente usavamo.
Tra di noi quasi nessuno voleva usare la povera “zanzara” perché gli elettro-utensili sono un po’ come le auto: sono sovente un prolungamento della virilità maschile.
Chi non preferisce una macchina grossa e potente ad una piccola utilitaria?
Così accadeva per “la zanzara”: tutti la evitavamo preferendo le pesanti e potenti motoseghe con barre di taglio di oltre 40 centimetri.
“La zanzara” era una reietta.
Fino a quando…
Fino a quando non bisognava effettuare consistenti lavori di potatura che richiedevano di operare in altezza (o da terra tenendo le braccia in alto).
In tali occasioni tutti noi, dopo qualche tentativo, mandavamo a riposo le grosse motoseghe e richiamavamo in servizio la zanzara.
Lo so cosa stai pensando: “con una grossa motosega posso anche tagliare i rami piccoli, con una piccola di certo non posso tagliare i grossi alberi”.
Beh, non posso darti torto, ma ti invito a considerare una cosa: o hai le braccia di Hulk o dopo qualche minuto diventa veramente faticoso reggere una motosega pesante tenendo le braccia in alto.
Come in altre occasioni ho avuto modo di dire, ci sono lavori in cui la fatica ci porta a commettere degli errori, e ci sono lavori in cui commettere un errore può costare molto molto caro.
È vero, quindi, che con una grossa motosega fai prima, ma se hanno inventato delle apposite motoseghe da potatura c’è evidentemente una ragione.
Posso concordare sul fatto, tuttavia, che con una motosega da potatura poco potente e di fascia bassa, diventa comunque difficile eseguire dei lavori di potatura ben fatti.
La ragione?
Poca potenza significa rallentare il taglio del ramo e questo da tempo al ramo di piegarsi e magari scortecciare parte del tronco.
In quel caso bisogna eseguire un altro taglio per poter staccare definitivamente il ramo, senza considerare che ogni taglio è comunque una “ferita” che stiamo arrecando all'albero, e per ovvie ragioni la ferita deve essere il più pulita possibile per evitare che l’albero abbia a soffrirne.
Un taglio mal fatto, favorisce anche l’insediamento dei patogeni mettendo persino a rischio la vita dell’albero.
Ecco perché servono delle motoseghe da potatura professionali che siano anche maneggevoli per eseguire una potatura perfetta.
Ok, ma quali fattori considerare nella scelta?
Come scegliere la giusta motosega per potare
Potare gli alberi non è meno pericoloso rispetto al tagliare alla base un grosso albero.
Certo, il peso del legno che andrà a cadere sarà molto diverso ma anche un ramo, se ci cade in testa, può avere conseguenze importanti.
La prima cosa, quindi, è dotarsi sempre di tutti i necessari dispositivi di protezione individuale, la seconda cosa è scegliere una motosega che si adatti al meglio al lavoro che andremo a svolgere.
L’alimentazione
Per poter funzionare una motosega ha bisogno di qualcosa che la alimenti, in genere si tratta di benzina ma oggigiorno esistono motoseghe da potatura professionali elettriche e persino a batteria che svolgono egregiamente il lavoro per cui sono state progettate.
Le motoseghe da potatura elettriche sono quelle che garantiscono il miglior rapporto qualità /prezzo ma hanno il grosso limite di essere vincolate ad un filo.
Se dobbiamo potare degli alberi all'interno del giardino di casa si può anche ipotizzare di ricorrere a una prolunga molto estesa che, dalla casa, porti l’elettricità fino alla nostra motosega, ma in molte altre circostanze questo non è fattibile.
In questi casi si ricorre alle motoseghe a scoppio, ovvero alimentate a benzina che, normalmente, raggiungono anche potenze maggiori, in altri casi ancora si può fare affidamento su mini motoseghe per potare alimentate a batteria.
Le dimensioni
Come scrivevo all'inizio di questo articolo, non è solo un problema di dimensioni, altrimenti compreremmo tutti la motosega più grande e potente per stare tranquilli.
Le dimensioni non sono tutto, ma ciò non significa che le dimensioni non contino.
Anche la barra della motosega da potatura deve essere correttamente dimensionata rispetto al tipo di lavoro che andremo a svolgere.
In genere, la barra di taglio deve essere almeno un paio di centimetri più lunga del diametro del ramo che andiamo a tagliare.
Questo garantisce che il taglio avvenga in un’unica soluzione e che il motore della motosega non venga sforzato troppo.
Ciò detto, possiamo scegliere tra motoseghe piccole e tradizionali, potatori telescopici e mini motoseghe a batteria.
Queste ultime sono ottime per chi opera in altezza perché permettono di tagliare i rami impugnando l’elettroutensile con una sola mano, come fosse una pistola.
Questo permette alla mano libera di ancorarsi ed evitare le cadute.
Andrebbero sempre e comunque indossate delle imbragature di sicurezza per ancorarsi, a maggior ragione se si opera a livello professionale.
Posizione dell’operatore
Se devi potare un albero devi prima decidere da che posizione farlo.
Già, perché è cosa molto diversa operare da terra, con una motosega da potatura dotata di braccio telescopico, o operare dall'alto, con tutte i rischi che i lavori in altezza comportano.
Se operi da terra è inevitabile usare una motosega dotata di un lungo braccio di trasmissione, cosa che la rende assai simile ad un decespugliatore.
Con questo tipo di motoseghe da potatura puoi comodamente lavorare da terra ma ci sono dei limiti alla distanza dei rami che puoi raggiungere.
Per i rami alti dovrai comunque ricorrere ad una scala o ad un ponteggio.
Il braccio telescopico, inoltre, è sia un vantaggio che uno svantaggio.
È uno svantaggio nel senso che in caso di rami intricati può risultare difficile trovare, da terra, la corretta posizione da cui operare.
Per tagliare un ramo bisognerebbe sempre tagliare dall'alto verso il basso perché se tagli dal basso verso l’alto il ramo, per la gravità, tende a piegarsi incastrando e bloccando la lama della motosega.
Una motosega incastrata è una delle cose più odiose per chi taglia un ramo od un albero perché spesso non c’è verso di disincastrarla se non ricorrendo ad un secondo taglio mediante un’altra motosega.
Per chi non ha una motosega di scorta ecco che il lavoro si blocca fino a quando non si trova il modo di aprire il taglio nel legno per disincastrare la lama.
Insomma, quando dobbiamo potare degli alberi, cerchiamo di usare le motoseghe da potatura, meglio se professionali, più comode e maneggevoli per questo tipo di lavori, rivalutiamo le “zanzare” e usiamo i “bisonti” da taglio per quando è veramente necessario.