Pelle vegana: cos'è e come si ottiene

Sulla pelle vegana la ricerca sta facendo passi da gigante con l'intento di arrivare a sostituire totalmente, un giorno, la pelle animale.

Pelle vegana prodotta dai cactus
Pelle vegana prodotta dai cactus

Che cos'è la pelle vegana 

Il termine pelle vegana si riferisce a tutte le pelli che non sono di origine animale.

Partendo da questa definizione, si può capire che tale termine si applica sia alle pelli di origine sintetica sia alle pelli di origine vegetale.

Dal momento che entrambe non derivano dall'uccisione degli animali, dal punto di vista di tutti coloro che hanno a cuore il benessere animale sono entrambe valide.

Però il loro impatto in termini di inquinamento e sostenibilità ambientale è molto diverso.

La pelle vegana / sintetica è realizzata con PVC o PU ed ha spesso un odore molto strano dovuto alle sostanze chimiche in essa presenti.

Questo odore è spesso descritto come un odore "di pesce" e spesso può essere molto difficile da eliminare. Il PVC può anche rilasciare tossine pericolose che emanano questo cattivo odore.

La pelle vegetale vera e propria deriva invece da fibre di origine vegetale, variamente combinate con altri composti.

Al termine della lavorazione vengono prodotti dei pellami totalmente vegetali e privi di sostanze chimiche tossiche, ftalati e PVC.

Si potrebbe discutere a lungo se la pelle vegana debba essere o no definita pelle.

Stando alla definizione del dizionario, con il termine di pellame si intende il materiale ottenuto dalla concia o dalla preparazione delle pelli (le pelli sono le pelli degli animali).

Qualsiasi cosa fatta con elementi di sintesi o derivante da fibre vegetali non potrebbe essere chiamata pelle. La dicitura di "pelle vegana", quindi, è più un termine creato da esperti di marketing per convincere i vegani che stanno ottenendo un prodotto buono come la vera pelle.

Differenze tra pelle vegana sintetica e pelle vegana vegetale

Entrambe sono pelli di origine NON animale, ma le somiglianze si fermano qui.

La pelle vegana sintetica ha un aspetto piuttosto "plastico" e un odore che è talvolta difficile da eliminare.

Rispetto alla pelle vera, la finta pelle è molto meno traspirante dal momento che i pori che sembrano presenti sulla sua superficie sono in realtà stampati ed artificiali.

Inoltre la pelle sintetica, al contrario della vera pelle, non forma una patina con l'andare del tempo.

La pelle di origine vegetale rappresenta un mondo molto vasto e in continuo divenire.

Questo perché sono diverse le piante da cui si può arrivare a produrre una simil-pelle e ognuna di queste piante apporta caratteristiche peculiari al prodotto finale.

La pelle prodotta dalle fibre vegetali del Cactus, per esempio, si distingue per la sua grande morbidezza al tatto, offrendo al contempo alte prestazioni anche in termini di durata, rispetto alla pelle di sintesi.

Questo consente un'ampia varietà di applicazioni in conformità ai più rigorosi standard qualitativi e ambientali.

Torneremo più sotto a parlare, nello specifico, della pelle vegetale derivata dal Cactus

Di cosa è fatta la pelle vegetale

La pelle totalmente vegetale è prodotta spesso attraverso gli scarti di lavorazione ricavati dalla produzioni di altri materiali: vino, olio ecc.

Sono quindi molte le fibre vegetali che possono essere usate: si va dalle bucce di arancia e delle mele, per passare da quelle dell'ananas e dell'uva, fino ad arrivare alla pelle prodotta dai cactus.

Gli scarti di produzione, quindi, passano da essere dei rifiuti, che necessitano di particolari processi per essere smaltiti, ad essere delle risorse importanti.

Produrre pelle da fibre vegetali è doppiamente positivo per l'ambiente:

  1. da un lato si evitano gli allevamenti di animali che necessitano di enormi quantità di acqua e, quando intensivi, aumentano l'emissione di CO2 nell'ambiente
  2. dall'altro, come scritto, poco sopra, si va a riutilizzare delle materie di scarto che, altrimenti, nel migliore dei casi dovrebbero essere avviate al compostaggio

Si sente talvolta parlare anche di pelle vegana o Ecopelle per indicare sostanzialmente, un materiale derivante da prodotti vegetali e avente una impronta ecologica praticamente nulla.

La pelle vegetale, quindi, può essere prodotta sia dagli scarti di lavorazioni si attraverso piante (cactus) appositamente coltivate allo scopo, ma sempre tenendo presente la sostenibilità ambientale.

Insomma, bisogna fare una certa attenzione quando si sente parlare di pelle vegetale o vegana o ecopelle, poiché i termini vengono spesso considerati intercambiabili e finiscono per essere usati con una certa disinvoltura.

Talvolta, quando pensiamo di avere acquistato un prodotto che riteniamo essere, oltre che cruelty free anche rispettoso dell'ambiente, spesso finiamo per acquistare una pelle sintetica che ha invece un impatto ambientale molto forte.

Cosa si può realizzare con la pelle vegana

Grazie ai moderni processi di produzione, con la pelle vegana ricavata da fibre vegetali si può realizzare praticamente tutto quello che è possibile realizzare con la vera pelle.

lavorazione del cuoio vegetale

I costi della pelle vegetale sono, ad oggi, abbastanza sostenuti e questo la rende un prodotto di pregio adatto ad una clientela che, oltre ad essere ecologicamente ed eticamente consapevole, è anche in grado di spendere per un prodotto che è ancora di nicchia e spesso realizzato da piccole attività artigianali.

A livello hobbistico con la pelle vegana si possono realizzare tutti gli oggetti che si realizzerebbero con il vero cuoio: astucci, borse, rivestimenti libri e quant'altro.

Uscendo dall'ambito del fai da te, invece, si possono realizzare rivestimenti di sedili e poltrone fino a dei veri e propri abiti sartoriali.

La pelle vegana ricavata dai cactus

Abbiamo scritto più sopra che i materiali da cui ricavare una pelle vegetale sono molteplici, ma qui vogliamo approfondirne uno che ci pare particolarmente interessante: la pelle vegan ricavata dai cactus.

Il cactus non è esattamente una pianta diffusissima in Italia, anche se nelle zone del meridione è una pianta che sta conoscendo una grande rivalutazione.

La caratteristica dei cactus è quella di essere piante particolarmente adatte ai climi aridi e alle zone desertiche, dove poche altre piante riuscirebbero ad attecchire e a vegetare.

Ricavare la pelle dai cactus, quindi, significa avere un prodotto che non necessita di grandi quantità di acqua, al contrario di quanto accade per allevare i bovini.

Grazie al suo forte legame molecolare in cui il cactus gioca un ruolo importante, si ottiene una pelle avente un'elevata resistenza all'abrasione, allo sfregamento, allo strappo, alla trazione e una grande durata.

Questo materiale organico e sostenibile può sostituire l'uso della pelle animale e altri materiali sintetici che non sono rispettosi degli animali e dell'ambiente.

Sebbene la pelle animale sia molto resistente, è permeabile e può persino marcire o rompersi se non asciugata rapidamente dopo che si è bagnata. 

La pelle ricavata dai cactus, invece, ha caratteristiche competitive che gestiscono molto bene umidità e liquidi, è completamente personalizzabile e traspirante.

Due imprenditori messicani di Zacateca hanno creato un marchio di pellame: Desserto. Occorrono circa 3 foglie di cactus per creare un metro lineare di Desserto.

Ciò che si ricava al termine dell'asciugatura della poltiglia delle foglie fatta direttamente al sole, è un materiale pronto alla successiva lavorazione.

Si aggiungono quindi degli elementi chimici non tossici e, alla fine, si stende fino ad ottenere ogni forma, colore,e  texture.

Per altre info consultate il sito: https://desserto.com.mx/