In realtà tutto potrebbe essere, sia un problema di poco conto sia un problema serio, in entrambi i casi difficilmente vorrete trasformare la crepa in un'opera d'arte, come nella foto di apertura.
Per queste ragioni sarebbe sempre bene contattare un tecnico per fare un sopralluogo e sentirsi rassicurati sulla natura della fessurazione.
Le case sono costruite con materiali eterogenei che spesso rispondono diversamente alle sollecitazioni, sia fisiche che ambientali.
Le variazioni di temperatura, in particolare, inducono i materiali da costruzione a dilatarsi e contrarsi in maniera non uniforme gli uni rispetto agli altri e, nei punti di contatto, è abbastanza facile che si formino crepe e fessurazioni.
Queste crepe possono poi allargarsi a causa di sollecitazioni di altro tipo come il traffico veicolare, la chiusura e apertura di porte e finestre, e persino a causa della pressione esercitata dalle raffiche di vento su tetti e pareti.
Se in una casa di medie dimensioni volessimo sommare tutte le fessurazioni nell’intonaco causate dai più svariati motivi, potremmo ottenere un “vuoto” di circa 0,20 metri quadrati.
Nella maggioranza dei casi queste crepe non stanno ad indicare un difetto strutturale ma un semplice assestamento dell’edificio e dei materiali con i quali è stato costruito.
Per questa ragione non è sempre indicato chiudere immediatamente una crepa nell’intonaco in un edificio di nuova costruzione. O meglio: la possiamo anche chiudere ma la possibilità che si riapra è tutt’altro che remota.
Chi paga per le crepe di assestamento?
La domanda che molti si pongono è chi sia responsabile, ovvero chi debba pagare la riparazione delle crepe che si manifestano sugli intonaci.
Non vi è una giurisprudenza chiara e netta, se le crepe si intendono come difetti strutturali escono dalla manutenzione ordinaria e quindi la loro riparazione è a carico della ditta costruttrice dell’immobile.
Ma che le fessurazioni siano difetti strutturali è tutto da dimostrare, nel senso che, come scritto sopra, le crepe negli intonaci di case nuove sono abbastanza comuni e nella stragrande maggioranza dei casi sono più un problema estetico che un problema strutturale.
È ben difficile ipotizzare una costruzione in cui non si manifestino crepe ma bisogna capire se queste sono “inevitabili” dato la diversità di materiali in uso o un danno cagionato da imperizia nell’uso dei materiali.
Nel caso del calcestruzzo cellulare, ad esempio, è noto che l’applicazione di intonaci che non siano stati appositamente studiati per questo materiale può avere come conseguenza la formazione di microfessurazioni che appaiono come delle “ragnatele” e che sono molto antiestetiche.
In questo caso si può quindi dire che le crepe nell’intonaco siano dovute ad imperizia di chi ha costruito l’edificio e sia quindi lui a dover rispondere della loro eliminazione.
In altri casi, dove ad esempio si combinano solette di cemento armato e pareti di tamponamento, si possono ugualmente formare delle fessurazioni nei punti di contatto ma ben difficilmente si potrà dimostrare che vi sia stata imperizia, dal momento che quelli sono i materiali correttamente usati per quelle strutture.
Per ogni crepa il suo stucco
Ho scritto che le crepe nell’intonaco possono essere statiche o “in divenire”.
Una crepa che è definitivamente assestata può essere trattata con uno stucco acrilico duro mentre una crepa che è soggetta a possibili dilatazioni (come quelle intorno a porte e finestre) va trattata preferibilmente con uno stucco poliuretanico.
Un’altra valutazione va fatta in merito alla grandezza della crepa: se la crepa è di grandi dimensioni può essere rifinita con stucco o cemento anti-ritiro irrobustito da una rete a nastro simile a quella che si usa per occultare i giunti delle pareti di cartongesso.
I sigillanti sintetici moderni sono quelli maggiormente efficaci per riempire e riparare le fessurazioni dell’intonaco perché hanno una grande facilità di utilizzo e una vastissimo campo di impiego.
Questi sigillanti sono nella maggior parte dei casi venduti in cartucce da installare su apposite pistole per silicone che ne consentono il graduale svuotamento.
Per piccole riparazioni possono trovarsi anche sigillanti in tubetto (come quello del dentifricio, per intenderci) che viene spremuto direttamente nella crepa.
Infine vi sono degli stucchi venduti in barattolo, ideali per la rasatura.
Per crepe di piccole dimensioni anche il gesso può andare bene, ma essendo un materiale molto liscio tende a vedersi un poco se l’intonaco della parete è, invece, leggermente granulare.
Come stuccare le crepe nei muri
La cosa più importante, per la perfetta riuscita del lavoro, è quella di preparare adeguatamente la superficie; residui di intonaco o di pittura sfarinati devono essere rimossi se vogliamo che il lavoro successivo porti a risultati soddisfacenti una volta per tutte.
Preparare la superficie del muro
Innanzitutto la crepa va allargata con la lama di una spatola di acciaio, la stessa che ci servirà in seguito per stendere lo stucco.
Ci si può servire anche di un apposito raschietto triangolare o di uno scalpello, l’importante è allargare la crepa.
L’allargamento della fessura è fondamentale per due ordini di ragioni:
- Allargando la fessura si offre una superficie di aggrappo maggiore allo stucco che si lega, quindi, meglio al supporto.
- L’allargamento della fessura ha lo scopo di rimuovere tutte le parti poco aderenti al supporto anche se, a prima vista, sembrano essere stabili.
In case datate può essere necessario arrivare a scoprire i mattoni per evitare di lasciare dei vuoti nel riempimento.
Riempimento della fessura
Una volta allargata la fessura è necessario ripulire la superficie del muro e della crepa dalla polvere e dagli eventuali frammenti di intonaco, per far questo è utile una pennellessa inumidita con acqua e/o un buon aspirapolvere.
Ora, dopo aver montato la cartuccia dello stucco sulla pistola per silicone iniettiamo lo stucco elastico all’interno della crepa. Tagliando il beccuccio conico abbastanza in alto ci possiamo permettere di raggiungere una profondità maggiore all’interno della crepa.
Lo stucco che dovesse eventualmente fuoriuscire lo si spiana con la spatola.
Dopo l’asciugatura, in genere circa 30 minuti, possiamo procedere all’applicazione della malta anti-ritiro.
Stucchiamo la crepa utilizzando la spatola avendo cura che la malta penetri per bene all’interno della crepa.
A questo punto, per completare l’opera, potete tagliare a misura lo speciale nastro a rete per crepe e applicarlo sulla fessura, sopra la malta ancora umida, e poi dare un’ulteriore lisciata con un altro po’ di malta.
Rimuovere l’eventuale eccesso di malta passando delicatamente una spugna inumidita prima che la malta indurisca definitivamente per evitare che, una volta asciutta, si possa creare uno spiacevole rilievo.
Questa è la procedura da seguire per crepe nell’intonaco di una certa dimensione, per crepe più piccole può essere sufficiente la semplice applicazione di uno stucco apposito per muro, o di gesso, che potrà poi essere anche carteggiato.
Ora potete procedere alla tinteggiatura! Due mani di tinta dovrebbero coprire definitivamente la vostra (ex) crepa garantendo un risultato perfetto sia dal punto di vista estetico che da quello della durata.