Il fissaggio delle lastre in pietra si realizza mediante l’aggancio dei bordi con codette, zanche o grappe metalliche di ottone ricotto, bronzo o ferro zincato annegate nella struttura portante.
Ciò può avvenire per punti o per segmenti lungo i bordi orizzontali o verticali delle lastre di rivestimento.
Le lastre possono aderire alla parete retrostante, nel qual caso si procederà al riempimento con malte di cemento degli interspazi, oppure potranno rimanere nettamente staccate ed indipendenti in modo che si formi una camera d’aria al fine di ottenere una parete ventilata.
La scelta del sistema di fissaggio delle lastre di rivestimento alla struttura portante deve essere basata tenendo conto dei seguenti fattori:
- struttura mineralogica e caratteristiche chimiche e fisiche del rivestimento (gelività, porosità, coefficiente di dilatazione termica, peso, ecc.
- dimensioni delle lastre
- caratteristiche della struttura portante
- caratteristiche della eventuale malta di riempimento
Le principali cause di cause e rotture di un rivestimento in pietra di una facciata sono dovute:
- all’impiego di materiale gelivo od eccessivamente poroso
- alla posa prematura delle lastre rispetto alla struttura portante
- all’impiego di malte non adatte o di gesso nell’intercapedine
- alla posa delle lastre in stagione sfavorevole
- all’imperfetto fissaggio delle zanche alla struttura portante
- all’insufficiente numero di zanche
- all’eccessivo divario tra i coefficienti di dilatazione termica del rivestimento, della struttura portante e della malta di riempimento
Passiamo ora ad osservare i 7 sistemi di ancoraggio tradizionali
1) Sistema di semplice ancoraggio per punti
Un tondino metallico di 5 o 6 mm di diametro viene ripiegato alle estremita in modo da permettere il fissaggio del bordo superiore della lastra alla struttura portante.
La lastra risulta in tal modo semplicemente ancorata ma non sostenuta-
2) Sistema di ancoraggio per punti di due lastre contigue
Un tondino metallico del diametro di 5 o 6 mm a forma di martelletto ed attorcigliato ad un tondino di ferro preventivamente alloggiato nella muratura retrostante, permette di ancorare a quest'ultima i bordi di due lastre contigue.
Il sistema è utilizzabile indifferentemente sui quattro bordi della lastra.
Le lastre risultano in tal modo ancorate ma non sostenute.
3) Sistema di ancoraggio per punti di due lastre contigue
Un tondino metallico aggancia alla muratura retrostante lo spinotto di collegamento di due lastre contigue.
Anche in questo caso le lastre risultano ancorate ma non sostenute.
4) Sistema di ancoraggio, eventualmente anche in funzione portante, di due lastre contigue
Una piattina metallica con l'estremità sdoppiata in due lembi ripiegati in versi opposti, ancora i bordi di due lastre contigue alla muratura retrostante.
5) Sistema portante di ancoraggio di due lastre contigue
Due piattine metalliche vengono accostate e ripiegate in versi opposti alle estremità, in modo da trattenere separatamente i bordi di due lastre contigue.
6) Sistema portante di ancoraggio per lastre di forte spessore
Particolarmente adatto per lastre di forte spessore e di ampie dimensioni.
Una sbarra metallica piatta, doppiamente azzancata alla muratura retrostante, si inserisce nelle scanalature dei bordi di due lastre sovrapposte.
La sbarra, lunga normalmente 30 cm, permette una razionale distribuzione degli sforzi e garantisce di conseguenza una sicura funzione portante.
7) Sistema portante di due lastre contigue
Una sbarra metallica piatta viene sdoppiata in due lembi. Questi, ripiegati in versi opposti, si inseriscono nelle scanalature dei bordi di due lastre sovrapposte.
I sistemi elencati sopra sono state in parte sostituiti da altri più modermi che consentono di regolare meglio la sporgenza dei supporti, senza dover necessariamente intervenire con lavori di muratura ma semplicemente agendo su viti e bulloni.