Grazie al loro colore naturale e ai bordi irregolari le pietre conferiscono un aspetto rustico ed elegante insieme.
Lo spessore delle lastre di pietra varia dai 0,6 ai 3 cm ed è disponibile in una grande gamma di colori, durezza ecc.
Le lastre per la pavimentazione possono essere posate in tre modi:
- su un sottofondo di sabbia
- su un sottofondo di sabbia e calce
- fissate con la malta su una base di calcestruzzo
La posa con malta su calcestruzzo è particolarmente consigliata nelle zone soggette a gelate, venti e piogge molto forti, e sui terreni in pendenza.
Ricordiamoci sempre che più la pietra è sottile e più è soggetta a spostamenti, quando non è fissata con la malta.
Reperire le pietre non è particolarmente difficile perché rivolgendosi ad un magazzino di materiali edili è possibile trovare, od ordinare, bancali del tipo di pietra che preferiamo senza necessariamente dover rivolgersi ad una cava.
La gran parte del fascino delle pavimentazioni in pietra è dovuto proprio alla forma e alla superficie irregolare delle lastre, ma se vogliamo ottenere una superficie abbastanza piana è pur necessario che le lastre abbiano uno spessore non troppo diverso le une dalle altre.
Quando dal magazzino edile il pallet di beole sarà consegnato a casa vostra, dovrete cercare di farlo collocare nel punto più vicino alla superficie da pavimentare per evitare di dover spostare manualmente le pietre per un tragitto troppo lungo.
Se possibile cercate di far posare i bancali su un robusto telo e non sul terreno o sul prato che, con eventuali piogge, potrebbero anche cedere sotto al peso.
Posare delle lastre di pietra di forma irregolare è un po’ come cercare di assemblare i pezzi di un puzzle: bisogna mettere la lastra giusta nel posto giusto in modo da ridurre al minimo la necessità di tagliare le lastre per farle “incastrare”.
La posa a secco, in questo senso, pur essendo un lavoro aggiuntivo ci consente di risparmiare poi tempo durante la posa con la malta.
La larghezza dei giunti tra le singole lastre può variare da uno a quattro centimetri.
Per quanto possa sembrare strano, è meglio evitare la creazione di giunti lunghi e dritti, lasciando, preferibilmente, tra una lastra e l’altra anche dei vuoti di una certa larghezza che potranno successivamente essere riempiti con gli scarti dei tagli.
In genere, quasi tutte le lastre e le beole per pavimentazione esterna possono essere tagliate utilizzando uno scalpello a lama larga ed una mazzetta da muratore.
La facilità di taglio dipende molto dalla durezza delle pietre: alcune sono così tenere che possono essere tagliate con un solo colpo di mazzetta, altre sono così dure che, per non rischiare di frantumarle in tanti pezzi, è necessario praticare un’incisione con una smerigliatrice angolare dotata di disco diamantato, per poi poter essere rotte di netto con la mazzetta nel punto giusto.
Completata la posa di prova bisogna cercare di mantenere le lastre nello stesso ordine mentre si stende la malta e per fare questo è bene ricreare lo schema della disposizione al di fuori dello spazio da pavimentare, spostando poche lastre per volta.
Essendo le lastre di pietra abbastanza pesanti, lo strato di malta su cui dovranno essere allettate dovrà essere maggiore e più resistente rispetto, ad esempio, al collante cementizio per le piastrelle.
È preferibile che gli assestamenti delle lastre vengano assorbiti dalle crepe nella malta piuttosto che dalle lastre stesse.
Il rapporto tra cemento e inerti per fare una buona malta varia in funzione del peso delle lastre.
Per il granito, molto pesante, il rapporto cemento sabbia può essere di una parte di cemento per tre parti di sabbia, mentre per l’arenaria, pietra relativamente più leggera, il rapporto può arrivare ad essere di una parte di cemento per sei o sette parti di sabbia.
Tracciamento delle linee di taglio
Come già detto sopra, quando si va a pavimentare un cortile o un terrazzo con pietre o beole ci si trova come a dover completare un puzzle dove i pezzi devono incastrarsi nel miglior modo possibile.
Per far questo si impone necessariamente il taglio di qualche pietra e prima di procedere con il taglio bisogna segnare le linee di tracciamento dove la pietra andrà tagliata.
Per far questo ci si serve di una matita da muratore o di un punteruolo appuntito, sovrapponendo la pietra da tagliare a quella a cui dovrà essere affiancata e segnando i punti di taglio in modo tale che, dopo il taglio, non si creino tra una pietra e l’altra delle fughe eccessivamente larghe.
Ovviamente più tempo perderete a cercare di incastrare le forme naturali delle pietre tra loro e più tempo e fatica risparmierete per i tagli.
Taglio delle pietre
Le pietre da tagliare devono essere incise sulla linea di taglio servendosi di uno scalpello a lama larga e di una mazzetta da muratore.
Tenete la lama dello scalpello sulla linea di taglio battendo con la mazzetta fino ad incidere la pietra e poi spostandosi lungo tutta la linea.
Una smerigliatrice angolare agevolerà non poco questa operazione anche se, ovviamente, produrrà non poca polvere.
Evitate, però di tagliere le pietre con la smerigliatrice poiché il taglio risulterebbe troppo netto e innaturale saltando all'occhio se confrontato con il bordo irregolare delle altre lastre.
Una volta che la pietra sarà stata incisa, eventualmente su entrambi i lati se lo spessore dovesse essere maggiore di 2,5 cm, appoggiate la pietra su un blocco di legno, con la linea incisa sporgente dal bordo del blocco.
Ora basterà colpire con un colpo deciso la parte sporgente della pietra (quella che dovrà essere rimossa) con la mazzetta fino a che questa non si stacca.
Questa operazione non sempre va a buon fine e può capitare che la pietra non si rompa nel punto desiderato.
Posa e messa in piano delle pietre
Come per tutte le superfici, anche per pavimentare con lastre e beole è necessario partire da un angolo o, comunque, dal un bordo.
Nel caso delle lastre di porfido esistono anche dei blocchetti, tipo mattoni, che possono essere posati lungo tutto il perimetro per ottenere un bordo più definito della zona pavimentata.
Come detto, sia che le pietre siano posate su letto di sabbia, sia che vengano posate su una lastra di calcestruzzo, è bene in fase di realizzazione del sottofondo creare una leggera pendenza in modo tale che l’acqua non ristagni ma possa scorrere e defluire verso il bordo esterno della pavimentazione.
A questo punto si può iniziare a fissare le lastre di pietra con la malta.
Con la cazzuola stendete uno strato di malta spesso circa 2,5 cm e poi adagiatevi sopra la pietra assestandola con piccoli colpi dati con un martello di gomma sopra la staggia, attrezzo che vi serve per allineare le lastre tra loro.
L’eventuale malta in eccesso che dovesse fuoriuscire ai lati della pietra, dopo i colpi di assestamento, deve essere rimossa con la cazzuola e rimescolata con il resto della malta.
Controllate con una livella che le pietre siano in piano ma, come detto sopra, se si è data una leggera inclinazione alla base non si può fare affidamento sulla livella ma solo sulla staggia che ci aiuterà a mantenere comunque le lastre in piano senza creare denti sporgenti.
Se una pietra risulta troppo alta rispetto alle altre rimuovetela dal letto di malta, asportate un po’ di malta in eccesso, e riposatela nuovamente.
Se la lastra dovesse invece risultare più bassa, rispetto alle altre, sollevatela e con la cazzuola aggiungete un po’ di malta sotto di essa.
Completata la posa di tutte le beole, bisogna aspettare almeno 2 giorni prima di poter camminare sulla pavimentazione e poter iniziare a riempire i giunti con la malta.
Riempimento dei giunti
Riempire i giunti con la malta è la fase finale del lavoro di pavimentazione ed è quello che ci consentirà di poter vedere l’omogeneità della superficie nel suo complesso.
La malta inserita nei giunti dovrebbe essere mantenuta circa 2 mm più bassa della superficie delle pietre stesse.
Pulite la superficie delle lastre dalla malta in eccesso che dovesse esservi finita sopra in caso contrario aderirà alla pietra finendo per deturparne l’aspetto.
Con una cazzuola per giunti concavi si può infine creare una linea che andrà a formare un reticolo, simulando una fuga tra le lastre.
Finito il lavoro la pavimentazione in pietra andrà bagnata ogni 4 ore per evitare fenomeni di ritiro e formazione di crepe nella malta. Questo per il primo giorno.
Successivamente la malta andrà fatta maturare per altri tre giorni e solo dopo si potrà camminare sulla superficie lastricata a pietra.