Essendo una pianta molto rustica, può sopravvivere anche ai geli prolungati dell'inverno ed è per questo molto facile averlo a disposizione in cucina per quasi tutto l'anno.
Pur appartenendo alla famiglia delle cipolle, non ha delle esigenze completamente identiche alla coltivazione delle cipolle.
Per la scelta del terreno di semina si può quindi scegliere sia di piantarli in un terreno precedentemente concimato per altre colture di piselli, fagioli e cipolle, sia in un terreno in cui sia stato incorporata una certa quantità di stallico maturo con l'operazione di vangatura, dopo il raccolto di una precedente coltura.
Come dicevamo, è una pianta poco esigente che necessita sopratutto di un terreno ben lavorato per svilupparsi.
L'impegno nel lavoro di scasso del terreno ripagherà quindi con una migliore e più abbondante produzione.
Tra la scelta delle varietà di porro disponibili puntate decisamente verso le varietà più piccole che pur essendo meno costose sono più saporite delle varietà di porro gigante.
La semina dei porri
Il periodo di semina dei porri varia a seconda del periodo in cui si intende affettuarne la raccolta.
Una prima semina può essere effettuata all'inizio dell'anno per avere una raccolto verso alla fine di agosto, dopo la fase di trapianto in aprile.
La semina di gennaio può essere effettuata sotto vetro, avendo cura di preparare un cassone freddo con un composto per semi in cui sia miscelato anche un pò di gesso o calce.
Non è necessario prevedere un riscaldamento del semenzaio a meno che non si desiderino piante con un fusto particolarmente sviluppato per l'epoca del trapianto, in aprile.
È bene distanziare i semi di circa tre centimetri gli uni dagli altri e per rendere più agevole questa operazione si consiglia di disporli su un foglio piegato in due a "V" e di far cadere il seme alla giusta distanza spingendolo con l'aiuto della punta di una matita.
Setacciare quindi un pò di terriccio sopra i semi e comprimerlo lievemente. Inumidite il terreno con un nebulizzatore. Chiudiamo la cassa di germinazione con un vetro e poniamo sopra al vetro un foglio di giornale.
Intorno alla metà di marzo si può iniziare il periodo di rinvigorimento delle nostre piantine di porro alzando progressivamente, giorno per giorno, la lastra di vetro posta sopra la cassa di germinazione, in modo che l'aria possa iniziare a circolare liberamente e le piantine possano progressivamente acclimatarsi.
Nei periodi più caldi del giorno la copertura può anche essere rimossa per essere riposizionata dopo qualche ora.
Il trapianto
Le piantine possono essere trapiantate all'aperto nelle prime settimane di aprile.
Per il raccolto principale i porri devono essere seminati in un semenzaio all'aperto intorno alla fine di marzo, inizi di aprile per poter effettuare la raccolta da settembre fino alla primavera dell'anno successivo.
Dopo avere preparato accuratamente il terreno, create dei solchi profondi 1 o 2 centimetri e distanti tra loro circa 15 centimetri.
Anche in questo caso i semi vanno seminati molto radi e, nel caso, le giovani piante vanno sfoltite per avere una distanza di almeno 4 centimetri tra una pianta e l'altra.
Il trapianto delle piantine di porro può essere effettuato in giugno oppure in luglio
Le piantine di porro sono adatte per il trapianto quando hanno raggiunto un'altezza di circa 15 centimetri.
Prima si procede al trapianto, nella parte di orto che avremo destinato ai porri, e meglio è.
Questo perché le piante avranno un lasso di tempo più lungo per crescere indisturbate.
Le piantine devono comunque essere grandi abbastanza per essere maneggiate agevolmente e senza danno.
In primo luogo bisogna accorciare l'ultimo quarto delle foglie con le cesoie.
Se acquistimo le piantine di porro in un vivaio, pronte per il trapianto, l'operazione di cimatura sarà probabilmente già stata fatta.
Le operazioni che descriveremo in seguito sono quindi le stesse, sia per le piantine di porro che avremo acquistato in vivaio sia per quelle che avremo coltivato noi da seme.
Aiutandoci con un trapiantatorio realizziamo dei fori nel terreno ben lavorato. La profondità sarà di circa 15 centimetri e i fori dovrebbero essere distanziati di circa 25 centimetri sulla stessa fila e le file dovrebbero essere distanziate di 40 centimetri.
Le piantine di porro devono essere disposte nei fori in modo tale che la parte superiore delle foglie sia appena visibile in quanto questo agevolerà l'imbiancamento del fusto dei porri.
Si raccomanda di non riempire le buche di terra in quanto questa comprimerebbe il fusto delle giovani piantine limitandone lo sviluppo.
Nella buca in cui avrete collocato la piantina aggiungete solo un poco di acqua che sarà sufficiente a sciogliere la terra quanto basta per mantenere in posizione la piantina.
Col tempo e con le successive piogge o annaffiature la buca tenderà a chiudersi naturalmente.
Se si desidera avere dei porri con un alto fusto si possono realizzare delle trincee che saranno via via riempite mano a mano che il porro si sviluppa ma, come dicevamo in apertura di articolo, per le necessità casalinghe anche i porri più piccoli sono ottimi.
Imbianchimento dei porri
Le operazioni da eseguire per imbiancare i porri sono semplici.
In primo luogo durante il ciclo colturale provvediamo a tenere ben zappato il terreno per mantenerlo libero dalle infestanti e per favorire l'arieggiamento intorno alle piante.
Il terreno dovrebbe essere tenuto costantemente umido e quindi non bisogna lesinare sulle annaffiature, specie nei periodi di siccità.
Una volta che le buche in cui avremo trapiantato i nostri porri, così come abbiamo descritto sopra, si saranno chiuse naturalmente, incominciamo con gradualità a rincalzare un poco di terra intorno al fusto delle piante, in maniera tale da forzare lo sviluppo in altezza e produrre un gambo il più lungo e bianco possibile.
Raccolta e conservazione
Si raccomanda di rincalzare con gradualità e che la terra di rincalzo sia leggera. Un rincalzo eccessivo in una volta sola potrebbe far marcire la pianta!
I porri sono tra gli ortaggi più rustici e possiamo lasciarli a dimora anche nel periodo autunnale e invernale e sterrarli solo nel momento del bisogno.
Se nel mese di aprile ci sono ancora piante disponibili è il momento di rimuoverle con l'aiuto di una vanga, sterrandole con tutte le radici.
Successivamente è possibile scavare un solco in un appezzamento ombreggiato disposto a nord e adagiarvi le piante coprendole nuovamente di terra.
Coprite tutto tranne la parte verde del fogliame e questo ci garantirà la conservazione dei porri ancora per alcune settimane mentre avremo già iniziato l'impianto delle nuove colture da consumare poi nei mesi successivi.
Si può dire quindi che i porri sono degli ortaggi "di stagione" in qualsiasi periodo dell'anno e a kilometri 0.