I lavori che possiamo eseguire nell'orto in inverno sono molto limitati rispetto a quelli nelle altre stagioni. Se il nostro orto ci ha regalato una ricca produzione di ortaggi e frutti, l'inverno è il momento in cui la terra "rifiata" e si prepara per la prossima stagione.
Anche nei climi in cui, persino in inverno, vi sarebbe la possibilità di continuare le coltivazioni, sarebbe bene non sfruttare eccessivamente il terreno per non impoverirlo troppo. Inoltre l'inverno è il periodo più favorevole per l'aratura e a meno di non avere orti di diversi ettari sarebbe difficile conciliare la vangatura con le perduranti coltivazioni. Tuttavia non significa che non si possa dedicare un angolo del nostro orto espressamente riservato alle coltivazioni invernali; in questo caso dovrà essere l'appezzamento più esposto al sole proprio per cercare di capitalizzare al massimo quel poco di luce e calore che l'inverno regala.
In questo articolo non parliamo dei lavori che è possibile svolgere in serra (sia fredda che riscaldata) ma solo dei lavori in pieno campo.
I mesi di Novembre, Dicembre, Gennaio e Febbraio sono quindi mesi di attività forzatamente ridotta, per gli orticoltori, ma non significa che non si possa fare alcunchè, tutt'altro.
Tutti i lavori che si possono svolgere durante i mesi invernali hanno come finalità primaria quella di preparare il terreno alle coltivazioni della stagione successiva. Una volta che il terreno sia stato liberato dalle ultime coltivazioni non ci resta che iniziare una bella vangatura.
Prima di vangare eliminiamo per bene tutte le infestanti in modo tale da evitare di interrarne i semi durante la lavorazione del terreno; facciamo attenzione, trovando gli stoloni di Gramigna, a non tagliarli con la vanga, altrimenti si moltiplicheranno in tarda primavera, invadendo l'orto.
Ma vediamo ora, punto per punto, quali sono le attività che ci garantiranno una situazione ottimale per avviare la coltivazione nella prossima stagione.
La vangatura invernale dell'orto
Valutando la grandezza del nostro orto dovremo decidere se vangare il terreno a mano oppure a macchina. Se abbiamo un vicino agricoltore potremmo assumerlo affinchè venga ad ararci il terreno con il trattore. Se dovremo preparare un terreno precedentemente incolto per la stagione successiva, l'aratura a macchina può diventare necessaria; a maggior ragione se il terreno è pesante.
Quando l'inverno sarà passato e il gelo e la neve avranno sminuzzato le zolle esso sarà nelle condizioni ottimali per essere ulteriormente sminuzzato e uniformato con una motozappa, se abbiamo la fortuna di possederne una, o con una leggera vangatura poco prima della messa a dimora delle nuove coltivazioni.
La vangatura, specie se affettuata a mano, deve essere svolta in un periodo relativamente asciutto altrimenti lavorare di vanga diventerà disagevole oltre che estremamente faticoso. Bisognerebbe sempre evitare di lavorare i terreni bagnati così come il calpestarli. Oltre al fatto che la terrà tende ad appiccicarsi irrimediabilmente su attrezzi e stivali, il comprimere il terreno bagnato farà si che si formi uno strato estremamente duro e praticamente impermeabile che sarà poi difficile da lavorare persino quando il terreno si sarà asciugato, con la conseguenza che, a quel punto, una motozzappa non riuscirà neppure a penetrare la superficie e sarà quindi necessario un'ulteriore vangatura.
Se il terreno è bagnato, quindi, (e il consiglio vale sia per l'inverno che per l'estate) realizzate dei camminatoi, anche temporanei, con delle assi di legno o alcune beole in pietra.
Il vantaggio di arare il terreno in inverno consiste, come abbiamo detto, nel fatto che le zolle (specie quelle dei terreni pesanti) avranno la possibilità, col favore dell'inverno e del gelo, di frantumarsi da sole, lentamente, e il terreno avrà la possibilità di aerarsi.
I terreni molto sciolti e già ben concimati non hanno necessità di essere lavorati in inverno; una leggera vangatura in primavera sarà più che sufficiente.
Nei terreni pesanti, prima di iniziare l'aratura o la vangatura, è bene spargere del concime organico, preferibilmente stallico maturo, e solo successivamente lavorare il terreno; questo farà si che il concime venga interrato migliorando ulteriormente la qualità dei terreni pesanti e argillosi nella stagione successiva. Se il nostro orto è di dimensioni contenute forse potremmo ammendarlo col compost autoprodotto, se avremo avuto cura di usare tutti i possibili rifuiti organici allo scopo.
La cura degli attrezzi in inverno
Riporre gli attrezzi per l'inverno e ritirarli fuori in primavera è un grave errore. Riponiamo solo gli attrezzi il cui stato consideriamo ottimale e teniamo a portata di mano gli altri.
L'inverno è il periodo migliore per eseguire la manutenzione degli attrezzi, non essendo vincolati dal loro utilizzo e quindi potendo farlo con tutta la comodità del caso.
Sostituiamo i manici in legno che sono in stato precario, è meglio cambiare i manici prima piuttosto di vederli spezzarsi proprio quando ne abbiamo bisogno.
Affiliamo il taglio della zappa e della vanga. Controlliamo lo stato della recinzione dell'orto, la solidità dei pali di sostegno e interveniamo dove si renda necessario.
Pianificazione delle colture e degli spazi
Può sembrare strano che un ortolano debba prendere carta e matita e mettersi a fare schizzi su carta del proprio orto, ma chi ha detto che gli appassionati debbano solo farsi i calli alle mani con la vanga?
Non c'è niente di peggio di un orto mal pianificato; la mancanza di organizzazione incide pesantemente su quella che potrebbe essere la redditività e la produzione del nostro orto.
Mettiamo su carta la divisione degli spazi del nostro orto, valutiamo dove posizionare i camminatoi in modo tale che tolgano il minor spazio possibile alle colture ma, al tempo stesso, ci consentano di raggiungere agevolmente tutti gli appezzamenti.
Segnamo quali porzioni di terreno saranno dedicate ai singoli ortaggi tenendo bene a mente il principio della rotazione colturale per cui gli ortaggi coltivati nella stagione appena passata non dovrebbo essere coltivati anche nella stagione successiva nel medesimo appezzamento.
Pianificare il proprio orto significa anche stimare la resa del proprio terreno per garantirsi una produzione ottimale in base alle proprie necessità senza avere una sovra-produzione di alcuni ortaggi e la scarsità di altri.
Non manchiamo di sfogliare qualche catalogo di sementi e scegliiamo, per tempo, quello che vogliamo ordinare.