Una pizza “Napoli” senza origano non è una pizza “Napoli” e l’origano è l’insaporitore per eccellenza per la pizza, ma anche per molte altre pietanze.
Ti stai chiedendo se la sua coltivazione può essere alla tua portata?
Tranquillizzati, tra le piante aromatiche l’origano è davvero una delle più facili da coltivare e quasi sempre, dopo il primo anno dalla semina, continuerà a ricrescere anche gli anni successivi.
Non è richiesto alcun particolare “pollice verde” perché l’origano, come vedremo, è una pianta che cresce anche spontaneamente e, bontà sua, riesce a crescere persino su terreni poveri e con scarsità d’acqua.
Ma andiamo con ordine.
Coltivare l’origano in pieno campo
L’origano è quasi sempre stato coltivato a livello di orto familiare, quando non semplicemente raccolto allo stato selvatico.
Tuttavia, negli ultimi decenni, vi è stato un rinnovato interesse per questa pianta aromatica, tanto che la sua coltivazione in pieno campo ha iniziato a farsi strada.
Difficilmente si diventerà ricchi coltivando l’origano, tuttavia può essere presa in considerazione come pianta da coltivare in quei terreni che, per loro natura, ben difficilmente sarebbero in grado di accogliere altre coltivazioni.
L’origano predilige, infatti, terreni poveri e sciolti, anche tendenti al sabbioso, mentre mal tollera i ristagni d’acqua e i terreni argillosi, e poco guadagna, in qualità, dall’essere coltivato su terreni particolarmente fertili.
Pur essendo una pianta di origine asiatica, e nello specifico dell’Asia centro occidentale, l’origano si è ben adattato al clima mediterraneo e per sua natura, pur sopportando abbastanza bene il freddo dell’inverno, preferisce crescere in zone temperate fino ai 1200 metri di quota.
La coltivazione in pieno campo si effettua a spaglio dei piccolissimi semi o, più spesso, per talea o divisione dei cespi.
In genere si tratta di impianti poliennali della durata di circa 5 anni, trascorsi i quali si effettua un nuovo impianto.
Nella generalità dei casi non c’è bisogno di interventi chimici su questa pianta e la coltivazione biologica è decisamente più apprezzata.
Coltivare l’origano in vaso
Questa pianta officinale può essere coltivata anche in vaso, sul terrazzo o sul balcone, se non possediamo un orto.
Essendo una pianta che ha bisogno di luce e calore, la si può coltivare all’interno, in inverno, per avere a disposizione delle foglie fresche con cui insaporire le pietanze, in particolare le pizze e le insalate di pomodoro.
Anche per il terreno in vaso si consiglia di puntare su una miscela abbastanza povera, il comune terriccio da giardino, mescolato ad un po’ di sabbia andrà benissimo.
Se non hai un conoscente o un amico in grado di fornirti due o tre talee per avere, in poco tempo, delle nuove piante, potrai sempre ricorrere alla semina che, in un ambiente controllato come quello di un vaso, garantirà la germinazione di diverse piante che andranno poi sfoltite.
La collocazione dell’origano in vaso deve essere ben esposta al sole e con innaffiature regolari ma non abbondanti, in piena estate.
Periodo di semina
Se decidi di optare per la semina, il periodo consigliato è la primavera o l’autunno, molto dipende dall’altitudine e dalle condizioni climatiche regionali.
La tecnica dello spaglio è uno dei possibili metodi di semina anche se, per controllare meglio altre erbe infestanti, si consiglia la semina su file.
I semi vanno interrati in solchi distanti tra loro 30 cm e ad una profondità di 0,5 cm.
Dopo la germinazione le piantine andranno sfoltite fino ad ottenere una distanza, sulla fila, di circa 30 cm tra una piantina e l’altra.
Pur non essendo una pianta particolarmente decorativa, se avete un giardino roccioso potete collocare in quel luogo qualche piantina che, con ogni probabilità, troverà lì una collocazione ideale.
Quando si effettua la raccolta dell’origano?
Premesso che le foglie possono essere consumate fresche, in qualunque periodo della fase vegetativa, la raccolta vera e propria dovrebbe avvenire prima che i fiori si schiudano, indicativamente nel periodo che va da fine giugno alla metà di agosto.
È in questa fase, infatti, che l’origano concentra la maggior quantità di sostanze aromatiche e quindi si presenta più profumato.
Queste caratteristiche sono importanti dal momento che l’origano coltivato in maniera specializzata viene non solo essiccato e sminuzzato, per fornirci il preparato che comunemente troviamo nei vasetti del supermercato, ma anche per ricavarne olii essenziali per liquori e per l’industria farmaceutica.
L’origano si può trovare allo stato selvatico?
Ovviamente sì, questa officinale si è ambientata in buona parte dell’area mediterranea.
Tra le tante specie che rientrano sotto il genere Origanum, quelle di maggior interesse per la coltivazione sono l’Origanum vulgare e l’Origanum majorana, la maggiorana.
L’Origanum vulgare è una pianta comune nei luoghi incolti della penisola italiana, in quella zona di terreni che va dall’uliveto, in vicinanza del mare, al bosco di querce, di faggi e di castagni.
L’altra specie, l’Origanum majorana, è più difficilmente rinvenibile allo stato spontaneo mentre continua ad essere una pianta della flora spontanea dell’Asia, dell’Arabia e dell’Africa settentrionale.
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